Nel 64 a.C. scrisse una breve opera, il Commentariolum petitionis, indirizzandola al fratello Marco, che in quell'anno si candidava al consolato per l'anno successivo.
In quello stesso anno tenne testa ai Nervii di Ambiorige, che incoraggiato dalla vittoria sulla legione comandata da Quinto Titurio Sabino e Lucio Aurunculeio Cotta, aveva raccolto intorno a sé gli Atuatuci e gli Eburoni (più tutta una serie di popolazioni minori) e aveva sferrato un attacco agli accampamenti invernali di Cicerone. A rompere l'assedio fu decisivo l'intervento di Cesare.
Fu congedato nel 52 a.C., così da poter servire come legato del fratello Marco in Cilicia.
Allo scoppio della guerra civile tra Cesare e Pompeo, si schierò dalla parte di quest'ultimo insieme al fratello. Dopo la fine del conflitto, fu perdonato da Cesare, ma nel 44 a.C. diede il suo assenso all'uccisione del dittatore. Nel 43 a.C. cadde vittima delle proscrizioni volute dai triumviri.