Quartetto per archi n. 18 (Mozart)
Quartetto per archi n. 18 in la maggiore, K. 464 |
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Compositore | Wolfgang Amadeus Mozart
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Tonalità | la maggiore
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Tipo di composizione | quartetto per archi
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Numero d'opera | K. 464
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Epoca di composizione | Vienna, 10 gennaio 1785
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Prima esecuzione | Vienna, 11 febbraio 1785
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Pubblicazione | Vienna, Artaria, 1785
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Dedica | Franz Joseph Haydn
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Durata media | 30'
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Organico | due violini, viola, violoncello
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Movimenti |
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- Allegro
- Menuetto - Trio
- Andante
- Allegro
| Manuale |
Il Quartetto per archi n. 18 in la maggiore K. 464 è il quinto dei quartetti dedicati ad Haydn (K 387, K 421, K 428, K 458, K 464, K 465). L'autografo mozartiano riporta come luogo e data della composizione Vienna, 10 gennaio 1785[1]. Fra i quartetti dedicati ad Haydn, questo si distingue per rigore, severità di costruzione e complessità strutturale; Beethoven ne studiò con attenzione l'ultimo movimento[2].
Il primo movimento, Allegro, in forma-sonata, esordisce con un tema suddiviso in due semifrasi, ciascuna delle quali a sua volta inizia con una nota ripetuta. Il secondo tema è in mi maggiore. Nessuno dei due temi ha carattere melodico, bensì sono costruiti in modo da essere funzionali allo sviluppo, che infatti è molto ampio, poco meno di settanta battute, ed è incentrato soprattutto sul primo tema[3].
Il secondo movimento è un minuetto, in la maggiore, dove il tema è formato da due incisi, uno ascendente e l'altro discendente, che subito vengono sovrapposti contrappuntisticamente. Il trio è in mi maggiore e ha carattere melodico[4].
Il terzo movimento Andante, in re maggiore, è in forma di tema con sei variazioni; la prima variazione è ornamentale, la seconda è melodica, la terza strumentale, la quarta è in re minore, la quinta è contrappuntistica, mentre la sesta variazione è, secondo Massimo Mila, "un tratto di genio stupefacente", presentando nella parte del violoncello un insistente e bizzarro ritmo percussivo simile a "una specie di grottesca danza dello stregone"; secondo Mila, questo movimento costituisce la più importante realizzazione mozartiana nel genere della variazione[5].
Il quarto e ultimo movimento, Allegro, è in forma di sonata monotematica; al posto del secondo tema vi è una riesposizione del primo tema alla dominante. Lo sviluppo ha carattere contrappuntistico, e solamente nel corso di esso appare una sorta di secondo tema, una melodia in valori lunghi imparentata tematicamente con quella del Trio del secondo movimento[6].
Note
- ^ Note di copertina di Maria Grazia Sità all'edizione discografica, Mozart - i dieci grandi quartetti per archi, Alban Berg Quartet, CD n. 3, allegato al n. 66 di "Classic Voice", novembre 2004.
- ^ Mila, pp. 49-55.
- ^ Mila, pp. 51-2.
- ^ Mila, pp. 52.
- ^ Mila, pp. 53.
- ^ Mila, pp. 55.
Bibliografia
Collegamenti esterni
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