Figlio terzogenito, secondo Luigi Tommaso Belgrano, del visconte Guido di Manesseno (anche Spinola), quindi fratello dei visconti Oberto, Ansaldo e Guido Spinola, di Guglielmo Embriaco, ed altri.[1][2][3] Appare alla documentazione con il nome di Primus[2], essendo attribuito il cognome di Castrum o Castro (poi volgarizzato in Castello)[4] forse dopo la sua morte per l'insediamento di famiglia sulla collina del Castrum (oggi Castello).[5]
Secondo gli Annali di Caffaro da Caschifellone nel 1098 parte alla prima crociata insieme al fratello Guglielmo Embriaco.[3] Nel giugno 1099 i due fratelli entrano con i loro due galee alla città di Giaffa[7] e smontarono le loro navi per trasportare il materiale a Gerusalemme dove s'unirono alle truppe di Raimondo di Tolosa che assediavano la città. Il materiale delle galee fu trasformato in machine e dispositivi d'assedio per i quali goderono di grande fama nella conquista della città.[1][2]
Secondo Belgrano nel 1129 si trova in confronto con l'arcivescovo genovese per le decime delle navi (decima maris).[2] Secondo Krueger, questa menzione è attraverso la sua moglie Giulia, forse già vedova.[10]
Nell'ultimi anni venne verificata la costruzione della erroneamente chiamata Torre degli Embriaci alla famiglia consanguinea de' Castro, fondata da Primo, fratello di Guglielmo Embriaco.[11] La struttura della torre risale certamente al XII secolo, prima dei limiti di altezza imposti dal podestà Drudo Marcellino nel 1196.[12] La torre, certamente non costruita dallo Embriaco, poteva essere iniziata dal fratello Primo.