I presidenti del Brasile si sono succeduti a partire dal 1889, allorché fu abolita la monarchia con l'esilio dell'imperatore Pietro II, e fu proclamata la repubblica.
Nonostante venga diviso istituzionalmente per nome ufficiale (dal 1889 al 1967 come Stati Uniti del Brasile e dal 1967 ad oggi come Repubblica Federale del Brasile), storicamente si sono succedute sei repubbliche, caratterizzate da meccanismi politici distinti. Questa lista comprende tutti i presidenti dello stato brasiliano (più le giunte provvisorie), elencati dal 1889 ad oggi, e brevi descrizioni dei diversi periodi storici.
Il periodo della Prima Repubblica, o República Velha, iniziò nel 1889, con il colpo di Stato che depose l'imperatore Pietro II e instaurò la repubblica, fino al 1930, con un secondo colpo di Stato contro il regime oligarchico. Questo periodo sì divide in due fasi: il primo, detto "Repubblica della Spada" (República da Espada, 1889-1894), in sostanza una dittatura retta dai militari,[1] ed il secondo, detto "Repubblica Oligarchica" (República Oligárquica, 1894-1930), durante la quale il potere presidenziale era nelle mani di politici clientelari che rappresentavano, alternandosi, i produttori di caffè di San Paolo e gli allevatori di mucche da latte di Minas Gerais.[2][3] Questa divisione di bipolarismo pacifico (detta "politica del caffellatte"), unita ai massicci brogli elettorali, passò da una sfiducia popolare ad aperta sedizione, fomentata da settori riformisti delle forze armate (Tenentismo), dopo il Martedì nero del 1929.[4] Dopo che nelle elezioni presidenziali del 1930 furono perpetrati gli ennesimi brogli pur di garantire la continuità del sistema clientelare, mostratosi negligente nel risollevare l'economia dalla Grande depressione, gran parte dell'esercito si sollevò e depose il Presidente Washington Luís, inaugurando la Seconda Repubblica.[5]
(colpo di Stato)
La Seconda Repubblica o Governos Provisório e Constitucional iniziò nel 1930, dopo il colpo di Stato militare (o rivoluzione) contro il regime oligarchico, terminando nel 1937, con l'instaurazione della dittatura di Getúlio Vargas.
Dopo una breve giunta militare, il golpisti insediarono Vargas, in precedenza esponente del Partito Repubblicano Rio-Grandese e leader dell'Alleanza Liberale, che inaugurò una nuova Costituzione e pose fine al regime semi-feudale degli oligarchi agrari.[5] A causa dei disordini e delle sommosse, orchestrate dagli ex-repubblicani (rivoluzione del 1932), dai comunisti (1937) e dal partito fascista degli Integralisti, Vargas usò i suoi poteri per rafforzare l'esecutivo ed infine instaurare una dittatura apartitica ispirata al regime di Antonio Salazar in Portogallo.[22]
L'Estado Novo o Terza Repubblica (Terceira República) durò dal 1937, anno dell'instaurazione del regime pseudo-fascista di Getúlio Vargas, al 1945, anno delle dimissioni dello stesso Vargas.
Questo periodo segnò l'inizio dell'Estado Novo ("Nuovo Stato"), ispirato ai regimi fascisti di Portogallo, Italia e Spagna. Si caratterizzò sia per la creazione del primo welfare state brasiliano, nonché l'estensione di molti diritti (come il suffragio femminile), sia per l'autoritarismo di governo e la persecuzione di comunisti, anarchici e dissidenti di ogni sorta.[26] Nonostante le iniziali simpatie filo-tedesche di Vargas, il Brasile si schierò contro le Potenze dell'Asse durante la Seconda guerra mondiale, alla cui fine seguì la caduta di Vargas per le pressioni esterne (specie degli Stati Uniti) che interne.[22]
La Quarta Repubblica o Período Populista iniziò nel 1946, dopo il ritorno alla democrazia, e finì nel 1964, con il golpe militare che depose il Presidente João Goulart. La Quarta Repubblica fu marcata da un multipartitismo a carattere populista, con poca differenza tra i vari partiti (ad eccezione della destra, coalizzatasi nell'Unione Democratica Nazionale).[28] Fu un periodo di prosperità, sulla scia del boom economico degli anni '50 e '60, ma anche di instabilità, con frequenti conflitti tra la Presidenza ed il Congresso, che portò ad una breve riforma in senso parlamentare della repubblica (1961-1964). L'ascesa alla presidenza del socialista moderato Goulart portò il Congresso (dominato dalle destre) ed i militari a condurre un colpo di Stato che portò all'instaurazione di un regime dittatoriale.[29]
(Primo mandato)
La Dittatura militare brasiliana, conosciuta anche come Quinta Repubblica, iniziò nel 1964, dopo il golpe militare che rovesciò il governo democratico di João Goulart, e finì nel 1985, con il ripristino della democrazia e l'elezione presidenziale di Tancredo Neves. Il periodo della dittatura militare, camuffato con elezioni fittizie, fu sia un periodo di espansione economica che di persecuzione per le opposizioni, specie i comunisti, di censura e di moralismo dei costumi. Il potere fu concentrato nelle mani del partito Aliança Renovadora Nacional (ARENA), di carattere nazionalista, mercatista e conservatore,[37] fino a che l'aumento vertiginoso dell'inflazione, l'aumento della povertà, il crescente malcontento popolare, l'élitismo politico dei militari e la mancanza di necessità da parte degli USA di un regime estremista in un periodo di distensione portarono al declino del regime, infine smantellato sotto la presidenza di João Figueiredo.[38]
La Sesta Repubblica (Nova República) è il periodo iniziato nel 1985, con le prime elezioni democratiche, sino ad oggi. Durante questo periodo è stata approvata definitivamente la riforma della Costituzione (1988), si è assistito alla fine della guerra fredda, al rafforzamento delle istituzioni democratiche e presidenziali e alla nascita di un forte multipartitismo.
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