Il brano, scritto da Gigi D'Alessio, è stato composto in chiaveMi maggiore con un tempo di 124 battiti per minuto,[3] e tratta il tema della liberazione da un rapporto sentimentale tossico. Racconta la storia di una donna che trova la forza di recidere un amore ormai finito smettendo con i vani tentativi di perseverare nella relazione. A proposito del messaggio del testo, l'artista ha dichiarato:[4]
«Quando sentiamo che una situazione non è congeniale alle nostre corde bisogna prendersi la responsabilità del proprio disagio e fare in modo che le cose cambino. Il tempo è poco e lo sprechiamo. Dobbiamo utilizzarlo per essere felici e rendere felici gli altri. La cosa più importante però è sviluppare un grande amore per se stessi perché solo così riconosceremo l'amore degli altri.»
In merito alla collaborazione artistica con D'Alessio, l'interprete ha affermato:[4]
«Quando ho ascoltato il brano ho sentito una grande verità. Ho bisogno di cantare cose autentiche. Dico sempre agli autori: "Scrivi per te, perché credo che i sentimenti siano circolari". Gigi lo stimo tantissimo e lo trovo un maestro della musica. Ha scritto dei brani che sono entrati nella cultura popolare e ha girato il mondo con i suoi pezzi. Con la sua scrittura volevo anche avvicinarmi alle mie origini lucane. Canto il sud attraverso uno stampo napoletano, mi sento di cantare un sentimento napoletano.»
Promozione
Potevi fare di più è presentato in gara al 71º Festival di Sanremo nella categoria "Campioni",[5] classificandosi al decimo posto nella classifica finale, in concomitanza con la settima partecipazione di Arisa alla kermesse in qualità di concorrente.[6]
Accoglienza
Accolto dalla critica musicale italiana con recensioni generalmente positive, Potevi fare di più è stato descritto da Rolling Stone Italia come «una canzone classica e drammatica, interpretata con aria sofferente» sebbene non trovi la connessione adeguata tra l'interprete e il testo scritto da D'Alessio.[7] Simone Zani di All Music Italia associa le sonorità delle canzoni alle ballate degli anni novanta, apprezzando la trama del testo che narra «una storia di libertà, un percorso di ricerca e consapevolezza» supportata da «un suggestivo bridge strumentale» nel quale trova la cantante in armonia e a proprio agio.[8]
Silvia Danielli di Billboard Italia commenta di non essere rimasta affascinata dalla produzione musicale, trovandolo pertanto senza grandi innovazioni rispetto al repertorio della cantante. Nonostante ciò ha apprezzato la performance vocale poiché «parte piano e sembra stupire per poi tornare a cantare una ballad al suo solito modo, ovvero egregiamente. Arisa, come una delle migliori domatrici della propria voce, è capace di farle fare qualsiasi cosa lei voglia».[9]
Video musicale
Il video, diretto da Danilo Bubani, è stato pubblicato contestualmente all'uscita del singolo attraverso il canale YouTube della cantante.[10]