Il potacchio (o putacchio) è una preparazione culinaria tipica delle Marche, una sorta di brasatura che prevede la cottura della vivanda in un intingolo ristretto[1] a base, tradizionalmente, di vino bianco, olio di oliva, aglio, odori (caratteristicamente il rosmarino); a questi ingredienti è stato aggiunto, in tempi più recenti, piccole quantità di pomodoro o di concentrato di pomodoro (detto localmente "conserva").
L'etimologia del nome deriverebbe dal francese potage, legato al latino potare, in italiano "bere", (che però indicherebbe preparazione brodosa, e in tale accezione il termine era già utilizzato nel rinascimento[2]) o come diminutivo pultaculum di pultem (preparazione a base di legumi) o, più probabilmente, dal termine germanico pott, che indica il recipiente per la cottura[3].
Tale metodo di cottura viene utilizzato per ricette a base di carne (pollo[4], coniglio[5], agnello) come anche di pesce (coda di rospo[6], stoccafisso, vongole) e verdure (melanzane, patate e pomodori).
Note
- ^ Marche: tutti i sapori d'italia, su ilgiornaledelcibo.it. URL consultato il 4 dicembre 2013.
- ^ Cristoforo di Messisbugo, Libro nuovo nel qual s'insegna il modo d'ordinar Banchetti, Venezia, Lucio Spineda, 1600, p. 92. URL consultato il 4 dicembre 2013.
- ^ etimologia di "potaggio", su etimo.it. URL consultato il 2 dicembre 2013.
- ^ ricetta del pollo in potacchio, su cucchiaio.it. URL consultato il 2 dicembre 2013.
- ^ ricetta del coniglio in potacchio, su cucinare.meglio.it. URL consultato il 2 dicembre 2013.
- ^ ricetta della coda di rospo in potacchio, su my-network.it. URL consultato il 2 dicembre 2013.
Voci correlate