L'A.S.D. Porto Ravenna Volley è stata una storica società pallavolistica di Ravenna. Fondata da un gruppo di imprenditori e appassionati ispirati da Giuseppe Brusi (1942-2024)[2], approdò in A1 alla fine degli anni ottanta, continuando una tradizione che fa della città una delle "culle" della pallavolo italiana.
Storia
La tradizione e il periodo d'oro
Il Porto Ravenna Volley raccolse l'eredità delle squadre ravennati di pallavolo che l'avevano preceduto. La principale squadra cittadina negli anni 1940 e 1950 fu il Gruppo Sportivo Robur, che vinse cinque scudetti. Negli anni 1960 nacque, per iniziativa dei Vigili del Fuoco, la Natale Casadio, che militò in A1 fino al 1982-83 e in A2 fino alla stagione 1986-87.
Nel 1987 Giuseppe Brusi, agente marittimo al Porto di Ravenna con la passione dello sport e protagonista con le ragazze dell'Olimpia Teodora di una stagione piena di successi (sette scudetti consecutivi), decise di intraprendere un percorso analogo in campo maschile: formò una cordata di imprenditori locali, che riunì nell'Associazione Sportiva Pallavolo Ravenna, poi rilevò il titolo sportivo di Serie A2 della Casadio[2], iscrivendosi al campionato con il nuovo nome di «Porto Ravenna Volley».
Nel 1989 entrò nel settore, con tutto il suo peso economico, il gruppo Ferruzzi guidato da Raoul Gardini. La squadra assunse il nome Il Messaggero Volley (dal nome dello storico quotidiano romano dal 1987 in mano ai Ferruzzi) e divenne protagonista di un ciclo di successi. Carlo Sama, collaboratore di Raul Gardini, mise a disposizione di Brusi un budget di prim'ordine con il quale il dirigente riuscì ad assicurarsi due tra i migliori giocatori statunitensi dell'epoca, lo schiacciatore Karch Kiraly e l'opposto Steve Timmons, entrambi campioni olimpici a Los Angeles 1984 e a Seul 1988. Dalle società concorrenti di Serie A furono prelevati Fabio Vullo (palleggiatore), Roberto Masciarelli (centrale) e Andrea Gardini (centrale). Allenatore fu confermato Daniele Ricci, ravennate doc.
Il settore giovanile e l'ultimo scudetto della pallavolo ravennate
Il Porto Ravenna Volley vanta anche successi in campo giovanile. Guidata dall'esperto Alexander Skiba (campione del mondo 1974 e campione olimpico 1976 con la Polonia), dal 1990 al 2000 vinse quattro volte la Junior League, tre scudetti Under 18, due scudetti Under 16, uno Scudetto Under 14 e una Boy League. L'attività giovanile portò alla formazione di giocatori che vestirono la maglia della Nazionale maggiore e che poi calcarono i campi della serie A. Il titolo italiano Under 16 conquistato il 4 giugno 2000, con vittoria in finale contro la Sisley Treviso, rimane a tutt'oggi l'ultimo scudetto della pallavolo ravennate.
La crisi economica
Con la crisi finanziaria del gruppo industriale Ferruzzi-Montedison e la tragica scomparsa dell'imprenditore Raul Gardini nel luglio 1993, la società sportiva perse gradualmente i sussidi necessari e andò incontro a una fase di declino anche economico; proseguì la sua attività (riassumendo il nome Porto Ravenna Volley), vincendo ancora una Coppa dei Campioni (1994) e una Coppa Cev (1997) abbinata a diversi sponsor che le permisero di continuare l'attività in Serie A fino al 2000. In quell'anno, per problemi economici, i diritti per la partecipazione al campionato di A1 furono ceduti al Mezzolombardo Volley. La società torna in mano a Vanni Monari (era già stato dirigente della Casadio negli anni 1980), che riparte dal campionato di B1.
Gli ultimi anni
L'attività del Porto Ravenna Volley è continuata a livello giovanile, e nella stagione 2009-2010, con la presidenza di Vanni Monari (1939-2022) è arrivato anche il ritorno in un campionato nazionale: stravincendo la serie C, è stata ottenuta la promozione in Serie B2. La stagione seguente ottiene immediatamente la promozione in Serie B1. Nella stagione 2012-13 il Porto Ravenna, allenato da Marco Bonitta, raggiunge con i play-off la promozione in Serie A2. Al termine della stagione la società si fonde con il Gruppo Sportivo Robur Angelo Costa, andando a creare il Gruppo Sportivo Porto Robur Costa[3].