Un portiere[1] o portinaio[2] è un lavoratore che ha il compito di sorvegliare un immobile di natura residenziale, produttiva o terziaria.
Compiti
Il portiere in genere deve accogliere i visitatori dell'immobile e fornire loro le informazioni richieste, ma spesso tra i suoi compiti è compresa qualche forma di manutenzione delle parti comuni dell'immobile che gli è affidato e la distribuzione della posta ai suoi occupanti. Altre mansioni dei portieri sono in genere la cura degli spazi verdi di pertinenza dell'immobile, la protezione dei locali con l'apertura e la chiusura delle porte d'accesso ad orari prefissati o la sorveglianza degli accessi, spesso con l'ausilio di apparecchiature audio/video. Il portiere ha in genere la disponibilità di un locale detto portineria, al quale è a volte annesso un piccolo appartamento dove il portiere può abitare permanentemente o temporaneamente.
Origine del nome
Il termine portiere deriva dal franceseportier, a sua volta dal latino medioevaleportarius[1], mentre portinaio deriva direttamente dal latino medioevale portinarius o portonarius[2]. In contesti religiosi un frate portinaio o una suora portinaia sono le persone alle quali è affidato il controllo degli accessi ad una comunità religiosa. Nell'accezione più ampia di guardiano di una porta, il termine veniva esteso andando a comprendere, ad esempio, i gabellieri che riscuotevano i dazi alle porte di ingresso delle città o le figure che sorvegliavano gli accessi del purgatorio o del paradiso (nel secondo caso San Pietro Apostolo)[2].
Nel mondo
In molti paesi i rapporti tra il portiere e i propri datori di lavoro è regolato da contratti collettivi, che ne definiscono i compensi, gli orari di lavoro, le mansioni e le regole di scioglimento del contratto individuale.
Italia
In Italia le condizioni lavorative dei portieri sono in genere regolamentate dal contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da proprietari di fabbricati, che però non riguarda coloro che prestano servizio presso la stessa famiglia (considerati dalla legge lavoratori domestici) e i custodi di imprese industriali, commerciali o alberghiere. In tale documento gli addetti alla portineria vengono suddivisi in quattro diverse categorie professionali:
portiere propriamente detto,
impiegato,
lavoratore addetto alla pulizia,
assistente del portiere.
Oltre agli aspetti economici ed alle mansioni vengono anche definiti standard minimi dell'unità abitativa eventualmente assegnata al portiere, che, provvista necessariamente di energia elettrica, acqua e riscaldamento, rappresenta una retribuzione in natura. Tuttavia l'alloggio, che è costituito da almeno due stanze oltre alla guardiola, non è previsto per certi profili professionali, che hanno diritto comunque ai servizi igienici. Oltre al salario mensile e l'eventuale alloggio per i profili professionali che lo prevedono, vengono sancite diverse indennità, le regole per la sostituzione in periodi di assenza, le regole per la risoluzione e, se il contratto è a tempo pieno, il dovere di reperibilità.[3][4]
Svizzera
In Svizzera tramite un periodo di apprendistato di durata triennale si può ottenere la qualifica di agent(e) d'exploitation. Proseguendo la propria formazione per altri due anni e previo il superamento di alcuni esami si può anche ottenere il titolo di concierge avec brevet fédéral (portinaio con brevetto federale).
[5]
Film sui portieri
Parties communes, film di Aurélien Grèzes, Baiacedez Films, Clichy, 2010,
Éloge des concierges, reportage di Liza Fanjeaux e Nicolas Le Ber, TF1, 2009
Note
^abportière, su treccani.it. URL consultato il 15 febbraio 2021.
^abcportinàio, su treccani.it. URL consultato il 15 febbraio 2021.
^Alessandro Gallucci, Contratto nazionale dei portieri di edifici; articolo on-line su [1] del 2 settembre 2010
Le petit monde des gardiens-concierges : un métier au cœur de la vie HLM, L'Harmattan, Paris, etc., 2006; ISBN 2-296-00338-9
Roselyne de Villanova et Philippe Bonnin (dir.), Loges, concierges et gardiens : enquêtes en Europe : Paris, Londres, Barcelone, Milan, Oslo, Creaphis, Parigi, 2006; ISBN 978-2-9136-1059-0