Porta d'Ossuna era un'antica porta di Palermo ubicata nel mandamento Seralcadio tra Porta Nuova e Porta Carini.[1]
Storia
Sotto il governo del viceré di Sicilia Pietro Girón, duca d'Ossuna, gli abitanti del quartier avanzarono l'istanza per l'apertura di un nuovo varco d'accesso.[1] Alla richiesta si aggiunsero anche le sollecitazioni dei religiosi del convento della Nunziata alla Zisa del Terzo ordine regolare di San Francesco.[1]
Murata nel 1708, fu restaurata e perfezionata dall'ingegnere Francesco Ingastone, e riaperta al traffico l'11 ottobre 1732.[2]
Adiacente è il baluardo di Porta d'Ossuna.[3] Fu venduto dal Senato al marchese Guccia che vi fabbricò la sua abitazione.
La porta fu demolita nel 1872.[4]
Posizione
Catacombe di Porta d'Ossuna scoperte durante i lavori di scavo per la costruzione del convento delle Cappuccinelle della chiesa della Sacra Famiglia.[1]
Struttura
La porta era costituita da pietre d'intaglio; sulla sommità recava un affresco raffigurante la Vergine Maria, un'aquila di marmo con le armi reali, quelle del Viceré, quelle del Senato Palermitano; infine, sopra l'arco una lapide con iscrizione.[5]
Note
- ^ a b c d Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 88.
- ^ Pagina 198, Gioacchino di Marzo, "Diari della città di Palermo dal secolo 16 al secolo 19" [1], Volume IX, Palermo, Luigi Pedone Laurel Editore, 1871.
- ^ Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 91.
- ^ Porta d'Ossuna, su palermoantica.com. URL consultato il 31 dicembre 2024.
- ^ Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 89.
Bibliografia