Ponte ha una superficie agricola utilizzata aggiornata all'anno 2000 di 894,37 ha (Camera di Commercio di Benevento, dati e cifre maggio 2007).
Fa parte della Regione Agraria n. 4 - Colline del Calore Irpino Inferiore.
La sua estensione media in altitudine è di 431 m con una minima di 69 m s.l.m. e una massima di 500 m s.l.m.
Storia
Con molta probabilità il nome della cittadina deriverebbe da un ponte in pietra costruito dai romani sul corso del torrente Alenta, i cui resti sono ancora oggi visibili.
Il territorio comunale di Ponte è stato oggetto di numerosi ritrovamenti archeologici, in prevalenza delle monete di età romana. In località San Barbato è stata rinvenuta una fibula sannitica oggi conservata al museo del Sannio. La fibula, in bronzo, presenta l'ardiglione mobile e deriva da prototipi dell'ultima età micenea rinvenuti a Creta e a Cipro.
Intorno all'anno 1000 venne edificato l'attuale centro abitato, stretto intorno ad un castello che nel 1087 divenne proprietà di Baldovino il Normanno, vassallo del conte Rainulfo.
Il feudo di Ponte divenne poi proprietà dei Fenucchio, dei Sanframondo, dei Caracciolo ed infine, dal 1585, dei Sarriano che lo tennero sino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel 1806.
Il 12 giugno 1829 perse la propria autonomia venendo unito a Casalduni.
Il 29 novembre 1892 fu distaccato da Casalduni per essere unito a Paupisi.
Nella seconda metà del 1800 i pontesi iniziarono una lunga battaglia per l'autonomia. Il relativo progetto di legge (atto C.1429 del 7 giugno 1913), presentato e sostenuto in Parlamento dai deputati Antonio Venditti e Leonardo Bianchi, ottenne parere favorevole e Ponte poté diventare comune autonomo.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Abbazia di Santa Anastasia: risalente all'VIII secolo venne edificata su una struttura di epoca romana lungo la via Latina, nei pressi del fiume Calore. Donata nel 980 al monastero dei Santi Lupolo e Zosimo di Benevento[senza fonte], venne successivamente donata dall'imperatore Lotario II di Supplimburgo all'abbazia di Montecassino con diploma del 1137. Sede parrocchiale sino al 1569, è stata vittima di un periodo di decadenza per poi essere stata restaurata nel 1980 a cura della Sovrintendenza che l'ha dichiarata monumento nazionale. Al suo interno è stata scoperta una tomba di un guerriero dotata di un corredo funebre.[6]
Chiesa del Santissimo Rosario: venne edificata nel 1596 dall'omonima confraternita, a poca distanza dal castello. Al suo interno sono conservate diverse opere artistiche come un piatto cesellato in ottone, una statua lignea raffigurante il Cristo (XVIII secolo) e alcune tracce di affreschi.
Cappella di San Dionisio: di proprietà privata, è un'antica architettura religiosa che dipendeva dall'abbazia di Santa Anastasia. La chiesetta è stata costruita con l'uso di materiale lapideo di epoca romana ed è dotata di un dipinto raffigurante san Dionigi Martire, vescovo di Parigi.
Chiesa di Santa Generosa Martire: costruita in stile moderno, è stata inaugurata il 20 febbraio 1966.
Architetture militari
Castello: dell'antico castello, citato per la prima volta nel 1087, restano solo le torri cilindriche angolari che nel corso dei secoli hanno subito numerosi rifacimenti.
Gli stranieri residenti a Ponte al 1º gennaio 2021 sono 158 e rappresentano il 6,4% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella marocchina, che conta 98 persone[8].
Cultura
Eventi
Il patrono è San Giovanni Nepomuceno dall'8 aprile 1740. La festa patronale si tiene nel mese di maggio nella chiesa del Santissimo Rosario.
^ Carmelo Lepore, Fondazioni monastiche beneventane del IX-X secolo: il monastero di S. Lupo, in I Longobardi dei ducati di Spoleto e Benevento. Atti del XVI Congresso internazionale di studi sull'alto medioevo. Spoleto, 20-23 ottobre 2002, Benevento 24-27 ottobre 2002, Atti dei congressi 16, Spoleto, Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo (CISAM), 2003, pp. 1513-1526.