Situata nel Quarnerolo, tra le più grosse isole di Cherso e Veglia, dista, nei punti più ravvicinati, circa 1 km[5] dalla prima e 3,1 km[6] dalla seconda.
Si estende per una lunghezza di 6,1 km[7] in direzione nordovest-sudest e misura 2,3 km[8] di larghezza massima al centro. La sua superficie è pari a 8,64 km²[1] e le sue coste si sviluppano per 18,477 km[1]
Geograficamente Plauno fa parte dell'arcipelago chersino-lussignano ed è separata da Cherso per mezzo del canale della Corsia[2][9] (Krušija kanal). Più ampio sul lato nordorientale è il canale di Veglia[10][11], detto anche canale di Mezzo[11] (Srednja vrata), che la divide da Veglia e dal golfo di Fiume. L'isola, che raggiunge i 193,6 m s.l.m.[12] e presenta una scarsa vegetazione di tipo mediterraneo, è affiancata da alcuni scogli: Plauno Piccolo (Mali Plavnik) e gli isolotti Cormato[13] (Kormati).
Le coste sono ripide e di difficile accesso in tutta la parte settentrionale; nel resto dell'isola sono invece più dolci e lineari, con diversi punti d'approdo. In uno di questi, valle Musoni[14] (uvala Krušija)[12], si trova un piccolo porto con un molo, utilizzato soprattutto dai turisti perché riparato dai venti.
A nordest Plauno raggiunge il punto più settentrionale a punta Depin Pelosa[15] (rt Mali Pin)[12], il più orientale è punta Sottile[15] (Tenka punta)[12], quello più meridionale punta Madonna[16] (rt Madona)[12] e quello più occidentale punta Grussia[17] (rt Veli Pin)[12]. Su quest'ultima, che si trova al termine di un lungo promontorio, sorge un faro[12] che aiuta l'ingresso nel canale della Corsia.
Flora e fauna
L'isola è dominata da una tipica vegetazione mediterranea, con pascoli rocciosi e cespugli, a cui si accompagnano diversi esemplari di querce.
Plauno ha un'importanza particolare per la salvaguardia del grifone, che in Croazia è minacciato di estinzione. Lungo la costa settentrionale si è registrata la presenza di tre coppie che qui vivono e nidificano.[18]
Sull'isola si contano 31 specie di uccelli, tra le quali: il biancone, l'aquila reale, il gheppio, il gufo reale, l'assiolo, il passero solitario e la coturnice[18]
Verso Plauno non esistono linee marittime permanenti, ad eccezione delle imbarcazioni stagionali che trasportano i visitatori. Sull'isola è presente anche un aeroporto che consente l'atterraggio a piccoli velivoli ed elicotteri.
L'isola è disabitata anche se al centro sorge un piccolo insediamento utilizzato da turisti.
Il terreno è usato come pascolo per pecore ma ultimamente viene usato anche come terreno di caccia, vista la presenza di conigli, coturnici e l'introduzione di alcuni daini negli ultimi 15 anni[19].
^ab Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, 2008, Trebaseleghe (PD), Lint Editoriale, p. 323.
^ Natale Vadori, Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, 2012, San Vito al Tagliamento (PN), Ellerani, p. 514, ISBN978-88-85339293.