Pierre Joseph Lardinois (Noorbeek, 13 agosto 1924 – Amsterdam, 16 luglio 1987) è stato un politico olandese, esponente del Partito Popolare Cattolico.
È stato ministro e commissario europeo.
Il padre di Lardinois era un mugnaio e commerciante di grano, morì nel 1937[1][2]. Lardinois era secondogenito ed aveva sei fratelli[2].
Lardinois frequentò la scuola cattolica di Rolduc[1]. Nel 1942 cominciò a studiare agraria presso l'università agraria di Wageningen, ma poco dopo si rifiutò di dichiarare fedeltà agli occupanti nazisti[2]. Per evitare ritorsioni contro la famiglia, rispose all'offerta tedesca di lavoro nell'industria bellica in Germania[2]. Nel 1945 tornò agli studi agrari a Wageningen, senza concluderli[1][2]. Fece parte della direzione dell'associazione degli studenti cattolici "San Francesco Saverio"[2].
Dopo un anno di apprendistato nella regione parigina, nel 1951 Lardinois cominciò a lavorare come consulente in questioni relative all'agricoltura all'interno di varie istituzioni, tra cui il comune di Eindhoven, impegnandosi per la modernizzazione e la razionalizzazione della produzione agricola[1][2].
Nel febbraio 1960 entrò come funzionario al ministero dell'agricoltura e della pesca, poi dal maggio 1960 al settembre 1963 fu addetto per l'agricoltura presso l'ambasciata olandese a Londra[1].
Carriera politica
Iscritto al Partito Popolare Cattolico, Lardinois venne eletto alla Camera dei rappresentanti il 17 settembre 1963[1]. Nell'ottobre successivo venne anche nominato membro del Parlamento europeo[1]. Alla Camera Lardinois fu portavoce del gruppo parlamentare del suo partito per le questioni legate all'agricoltura[1].
Durante il suo mandato parlamentare Lardinois svolse anche gli incarichi di segretario del circolo di Eindhoven del partito, presidente dell'unione cristiana dei contadini del Brabante Settentrionale - la più grande organizzazione contadina del paese - e membro della direzione dell'associazione cattolica olandese dei contadini e dei giardinieri[1][2].
Ministro dell'agricoltura
Dopo avere guidato la lista del partito nel Brabante Settentrionale alle elezioni politiche del febbraio 1967, il 5 aprile 1967 Lardinois venne nominato ministro dell'agricoltura e della pesca nell'ambito del governo guidato da Piet de Jong, e si dimise da tutti gli altri incarichi che deteneva[2]. Nel maggio 1971 venne rieletto alla Camera dei rappresentanti, ma si dimise poco dopo per continuare il mandato da ministro nell'ambito del governo Biesheuvel[1]. Ricoprì la carica ministeriale fino al 1º gennaio 1973[1]. Come ministro Lardinois partecipò ai negoziati che introdussero le quote latte e la politica comunitaria sui prodotti caseari e ai negoziati per la riforma della politica agricola comune secondo le linee indicate dal piano Mansholt[1].
Dal 28 gennaio 1972 venne assegnata a Lardinois la responsabilità di coordinare le politiche verso Suriname e le Antille Olandesi e di assicurare loro assistenza[1]. Nel 1972 Lardinois fece inoltre parte del gruppo di lavoro per la riforma della struttura della monarchia olandese[1].
Commissario europeo
Il 6 gennaio 1973 Lardinois entrò in carica come commissario europeo nell'ambito della Commissione Ortoli[1]. Gli venne assegnata la delega all'agricoltura e alla pesca. Rimase in carica fino al 1º gennaio 1977.
Come commissario Lardinois cercò di riformare la politica agricola comune per ridurne i costi crescenti e contenere la sovrapproduzione[1][2]. Promosse politiche di contenimento dello sfruttamento intensivo della pesca[1]. Nel 1974 concluse un accordo con gli Stati Uniti per un impegno comune contro la fame del mondo, attraverso l'accumulo di scorte alimentari e sostegni a progetti di sviluppo rurale nel Terzo mondo[1].
Attività successive
Dal 1977 al 1986 Lardinois fu direttore del comitato esecutivo della banca Rabobank di Utrecht, il principale istituto di credito per i contadini olandesi, di cui promosse l'internazionalizzazione[2].
Nel giugno 1985 venne nominato vicepresidente della camera di commercio olandese-tedesca e nel maggio successivo divenne direttore[1]. Svolse l'incarico fino alla morte[1].
Vita privata
Lardinois era sposato ed ha avuto cinque figli[1]. La moglie era di nazionalità belga[1].
Era di fede cattolica[1].
Onorificenze
Note
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