Con il termine picnic[1] si identifica quel tradizionale pasto all'aperto compiuto in un contesto turistico o comunque che abbia una funzione sociale e ludica e non solamente alimentare. Ciò che lo caratterizza è il piacere del contatto con la natura e la partecipazione di più persone che provvedono a portare singolarmente il cibo che viene poi condiviso, senza avere l'ufficialità e lo sfarzo del convivio aristocratico-nobiliare.
Origine del termine
L'etimologia deriva, attraverso la voce inglese picnic, dal termine composto piquenique, che in francese abbina piquer (prendere, rubacchiare, spilluzzicare) all'arcaico nique (piccola cosa di poco valore)[2]. Il termine sembra si sia diffuso a partire dalla fine del XVII secolo e, inizialmente, si riferiva alla frugalità dell'evento, eseguito al di fuori dei riti imposti dal pranzo, composto da pochi e semplici cibi sottratti direttamente alla cucina. L'Oxford English Dictionary registra l'apparizione, nella lingua inglese, del vocabolo Picnic nell'anno 1748, utilizzato da Lord Chesterfield Philip Stanhope (1694-1773).
Storia
Durante il XVIII secolo la nobiltà era solita avere un seguito di servitori che imbandivano tavolate all'aria aperta, a seguito di partite di caccia che vedevano le prede essere preparate al momento. Nel XIX secolo ci si riferiva al picnic come alla consumazione di un pasto in allegria e in clima rilassato da effettuarsi sui prati, in riva ad un fiume o sulla spiaggia, perdendo il desiderio di aggregazione in favore di un approccio più intimo, ideale contorno per il corteggiamento[3][4].