Pianella (Pianòllë in dialetto locale) è un comune italiano di 8 502 abitanti[2] della provincia di Pescara (dove è settimo per popolazione[5]), in Abruzzo.
Il territorio è del tipo collinare. Il paese si trova nell'area Vestina a circa 20 km da Pescara e 7 km da Chieti. La sede comunale è a circa 236 metri s.l.m. ma le altezze variano dai 100 ai 280 metri s.l.m. Pianella è attraversata dal torrente Nora.
La leggenda vuole che la figlia della Regina Giovanna, perse la sua pianella (la scarpetta) girando il regno con la madre. Fu proprio quella ciabatta a dare il nome all'attuale città. Altre fonti, decisamente più attendibili, attribuiscono al nome della città una sorta di evoluzione, iniziata dal nome dell'antica fortificazione Castrum Planellae, risalente all'anno 1500, la quale fu eretta in memoria del luogotenente Cristiano Pellegrini (1313-1340), passando poi per le varie Plenina, Plenilia, fino ad arrivare all'attuale Pianella. Il tema viene ampiamente affrontato da Enrico Sappia De Simone in Appunti sui Popoli Plenilenses e Pianella della Rivista Abruzzese di scienze e lettere, anno IV, fascicoli V-VI (maggio e giugno 1889), pp. 276 e ss. Ma quanto detto in precedenza è solo frutto di tradizioni e leggende popolari, poiché l'origine dell'attuale nome di PIanella è da ricercarsi nella corruzione o alterazione della voce latina, "plana", intesa come piana, planula, planello, pianello, piccola pianura, attestato nel Regesto di Farfa di Gregorio da Catino (cfr. Ernesto Giammarco, Toponomastica Abruzzese e Molisana, Edizioni dell'Ateneo, 1990, p. 301; ed anche Eliseo Marrone, Il granaio d'Abruzzo dal Comune all'età farnesiana, Pescara, Tracce, 2012, pp. 48–49).
Antico centro dei Vestini. Le prime testimonianze risalgono al 953 d.C., anno in cui Pandolfo[Quale?], principe di Capua, decise la costruzione della chiesa di Santa Maria Maggiore, edificata sui resti del tempio romano, dedicato al culto della dea Vesta. Tuttavia, i numerosi manufatti sabellici, greci, romani e medievali rinvenuti negli ultimi due secoli, fanno pensare ad una presenza umana continua ed ininterrotta nei secoli successivi. La città ha avuto una lunga storia di invasioni ed attacchi. Nel IX secolo fu, ad esempio, devastata dai Saraceni, cosicché i superstiti si rifugiarono sul colle e cominciarono a fortificarlo. Al X secolo risale la prima testimonianza del toponimo Castrum Planellae nella contea di Manoppello e sotto il dominio dei Normanni. Nel 1078 o nel 1080 il Castello con le sue porte, le mura, le carbonaie e la scomparsa chiesa monastica di Santo Stefano passano come effetto di una donazione privata da parte di Sansone di Adelberto, di origine longobarda, al monastero di Montecassino[6]. Passò successivamente al dominio di Carlo d'Angiò prima e di Corrado Acquaviva poi. La presenza di molte monete coniate per le crociate fa ipotizzare che Pianella fosse stato un centro di incontro di pellegrini, frati e commercianti prima di procedere alla volta di Brindisi.
Nel 1473 Ferdinando d'Aragona riconobbe lo status demaniale a Pianella, con tutti gli statuti di una vera e propria "universitas". Tuttavia nel 1496 fu concessa col titolo di conte al segretario del marchese di Mantova, Iacopo Probi, il quale non fu mai accettato dalla comunità, pur conservandone il titolo sino alla morte[7]. Nel 1522 Pianella diventò feudo di Margherita d'Austria Farnese, alla cui famiglia rimase fino all'eversione della feudalità. Infine, Ferdinando IV di Borbone assegnò a Pianella il titolo di Città regia.
Nei primi anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e 1943, Pianella fu uno dei comuni dell'Abruzzo ad essere designato dalle autorità fasciste come luogo di internamento civile per profughi ebrei stranieri presenti in Italia. Vi soggiornarono quattro profughi di origine tedesca.[8] Dopo l'occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana, due degli internati si suicidarono il 31 marzo 1944 quando appresero che sarebbero stati deportati, gli altri due riuscirono a sfuggire all'arresto.[9]
«Stemma di rosso, al torrione largo e basso, d'argento, aperto del campo, finestrato di tre (1, 2), di nero, murato dello stesso, accompagnato in punta dalla pianella rivoltata, d'argento. Ornamenti esteriori da Città.»
(D.P.R. del 29/07/1993[10])
Il gonfalone municipale è un drappo di bianco.
Abitanti censiti[14]
Nel paese è presente un complesso bandistico risalente alla seconda metà dell'Ottocento[15].
Nel comune di Pianella viene annualmente addobbato, come da tradizione l'8 dicembre, l'albero di natale più grande d'Abruzzo, un enorme cedro che da anni vanta il primato.
Negli ultimi anni il comune si è mosso per l'apertura durante le festività invernali di una pista da pattinaggio nel centro storico. La pista, seppur di modeste dimensioni, è molto apprezzata anche dagli abitanti dei comuni limitrofi.
Pianella fa parte dell'associazione città dell'olio[16], formando con i comuni limitrofi di Loreto Aprutino e Moscufo un comprensorio (comunemente detto "Triangolo dell'olio") dove le caratteristiche geomorfologiche e microclimatiche consentono la produzione dell'olio extravergine Aprutino Pescarese D.O.P.[17], e dal 2006 fa parte dell'associazione Città Slow.[18][19]
L'economia del paese è infatti incentrata sull'agricoltura, rendendo Pianella l'unico centro abruzzese ad aver ottenuto, nel 2013, il riconoscimento Bandiera verde dell'agricoltura[20].
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pianella rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 10 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.[21]
Un elenco degli altri maggiori insediamenti nel comune:[22]
Pianella è gemellata con:[23]
Ha sede nel comune la società di calcio Polisportiva Dilettantistica Pianella 2012, che ha disputato campionati dilettantistici regionali. Nella stagione 2023/24 milita nel campionato di Promozione, mentre la ASD Pol. Sporting Pianella svolge attività di calcio e basket giovanile, oltre ad avere una squadra senior di pallacanestro che milita nel campionato endas Abruzzo.
La squadra Vis Cerratina, della frazione omonima, milita invece in Prima Categoria.
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