Piaggio Aerospace è una tra le più importanti aziende di produzione aeronautiche italiane. Dal 2014 ha assunto l'attuale denominazione, dopo che Piaggio Aero Industries è stata interamente acquisita da Mubadala Development Company, fondo sovrano del governo di Abu Dhabi.
L'azienda fu fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio a Sestri Ponente (Genova), avendo come principale settore di attività la produzione di materiale ferroviario.
Nel 1915 l'azienda acquisisce le Officine Aeronautiche Francesco Oneto e comincia la produzione di materiali per l'industria aeronautica. Nel 1924 cominciano ad essere prodotti i primi motori Jupiter e gli aeromobili Dornier Wal, costruiti su licenza.
Dopo la seconda guerra mondiale la storia della Piaggio ha una svolta quando nel 1946, su progetto dello stesso D'Ascanio, viene brevettata una motocicletta che segnerà la storia della motorizzazione individuale in Italia: la Vespa.
Negli anni seguenti prosegue sia la produzione motociclistica che aeronautica fino al 1964, anno in cui le due divisioni vengono ufficialmente scisse in due società distinte: la produzione aeronautica prosegue con Armando (e in seguito con Rinaldo, nipote omonimo del fondatore) nello stabilimento di Sestri Ponente con il nome di Industrie Aeronautiche e Meccaniche Rinaldo Piaggio, mentre con Enrico la Vespa viene prodotta nello stabilimento di Pontedera.
Negli anni ottanta cominciano sia le collaborazioni internazionali, sia la progettazione del P.180 Avanti, ancora oggi uno degli aerei più innovativi della categoria. Nonostante ciò, gli anni novanta vedono l'azienda in crisi.
Sotto la guida Ferrari e Di Mase
Nel 1998, per iniziativa di una cordata di imprenditori con a capo l'ing. Piero Ferrari, vicepresidente della Ferrari S.p.A., e Josè Di Mase sono stati rilevati gli asset della Rinaldo Piaggio S.p.A, ridenominata Piaggio Aero Industries, investendo nel settore della business aviation e della motoristica aeronautica.
L'azienda si risolleva dalla crisi degli anni precedenti, con il successo dell'Avanti e la certificazione dell'Avanti II nel 2005. Con un ordine di 36 P.180 Avanti II da parte di Avantair, una compagnia del New Jersey, di un valore di quasi 200M€, la società esce dalla crisi, divenendo leader nella produzione di aerei executive.
L'azionariato era composto dalle famiglie Di Mase e Ferrari, mentre il 19 aprile 2006 viene annunciato l'ingresso nel capitale azionario della Mubadala Development Company, società di investimenti del governo di Abu Dhabi, con una quota del 35%. Tata Limited, società britannica del Tata Group, è entrata in Piaggio Aero Industries nel 2009.
Nel 2013 l'azienda presenta al Paris Air Show un mock-up nominato P.1HH HammerHead. Si tratta di un aeromobile a pilotaggio remoto, destinato al mercato militare, progettato insieme alla Selex ES, ed usa la stessa fusoliera del P.180 Avanti II. Con una velocità di 876 km/h e un peso massimo al decollo di circa 6.000 kg, ha un'autonomia di 20 ore che gli consente di compiere varie missioni di sorveglianza e protezione di siti e luoghi critici.[1] Il P.1HH ha effettuato il primo volo di prova il 14 novembre 2013 partendo dall'aeroporto di Trapani-Birgi.[2]
Sotto la guida del fondo di Abu Dhabi
A Piero Ferrari, presidente dal 1998, è subentrato nel maggio 2014 Alberto Galassi, fino a quel momento amministratore delegato[3]. Al suo posto Carlo Logli.
Dal 2014 Mubadala Development Company, fondo sovrano presieduto dal principe ereditario di Abu Dhabi e vicecomandante delle Forze Armate, sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, detiene il 98,05% del capitale sociale mentre Piero Ferrari ne possiede l'1,95%. Nello stesso anno la società è stata ridenominata Piaggio Aerospace.[4]. In seguito Piero Ferrari cederà la sua quota alla società di Abu Dhabi.
Nel maggio 2014 viene presentato il nuovo Avanti EVO, considerato il più veloce turboelica al mondo nella categoria executive[5] (il primato rimane ai quadrimotori sovietici della famiglia Tu-95).
Pochi mesi più tardi, nel novembre 2014, viene inaugurato il nuovo stabilimento di Villanova d'Albenga alla presenza dell'allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del ministro della Difesa Roberta Pinotti.
Nell'agosto 2016 nuovo cambiamento nel vertice della società: Renato Vaghi sostituisce Carlo Logli nel ruolo di amministratore delegato.[6] Ed è annunciato un pesante piano di ristrutturazione che prevede un futuro quasi esclusivamente militare e concentrato nella produzione di droni con un ridimensionamento dei dipendenti (circa la metà in meno) e la chiusura dello stabilimento di Genova. Nell'ottobre 2017 la Reuters dà la notizia che il ramo d'azienda che produce jet executive potrebbe essere ceduto ad un consorzio cinese, Pac Investment SA. Il governo italiano ha annunciato di voler esercitare il golden power sulla cessione.[7]
Nel novembre 2018, dopo il silenzio del governo su una commessa da 766 milioni per l'acquisto di venti droni, il fondo di Abu Dhabi ha chiesto l'amministrazione straordinaria per l'azienda.[8]