P. p. albiventerGray, 1834 (dal Nepal, lungo le regioni nord-occidentali dell'Himalaya, fino al Kashmir, al Pakistan occidentale e allo Yunnan occidentale);
Con una lunghezza testa-corpo di 39,8–52 cm, una coda di 37,5–63 cm e un peso di 1596-2450 g, il petaurista rosso è uno degli scoiattoli volanti di maggiori dimensioni. Le orecchie sono corte e larghe, e dietro a esse si innalza un folto ciuffo di peli piuttosto lunghi; la coda è folta e cespugliosa. La parte superiore del corpo è bruno-rossastra; il capo e le parti laterali del collo, la pagina superiore del patagio e le zampe sono castano-brune; la parte inferiore del corpo è grigio-polvere, la coda è dello stesso colore del dorso, la pagina inferiore del patagio è giallo-grigio, con bordi grigio-cenere[4].
In natura, il petaurista rosso si nutre prevalentemente di coni di conifere, foglie e ramoscelli, e, quando è la loro stagione, frutta e noci, e occasionalmente insetti. È in grado di planare per lunghe distanze. Sono stati registrati «voli» di 75 m o più; l'angolo di planata è generalmente di 40-60 gradi rispetto al piano orizzontale, ma talvolta, nelle planate brevi, è perfino maggiore. Le cavità degli alberi ove fa il nido si trovano solitamente ad almeno 10 m di altezza dal suolo. Ha abitudini notturne e non va in ibernazione, ma si sposta verso aree dove il cibo è maggiormente disponibile. È in grado di stabilirsi senza problemi anche nelle piantagioni di conifere, ove trova nutrimento e riparo.
Il petaurista rosso è maggiormente attivo tra il tramonto e la mezzanotte e nelle piantagioni di conifere il territorio delle femmine adulte si estende per 3,2 ettari[7].
Si ritiene che questa specie si riproduca due volte all'anno e che i piccoli, in numero di due o tre, nascano per lo più in marzo o agosto.
Conservazione
Sebbene minacciata dalla deforestazione e dalla caccia, la specie è ancora molto diffusa e la IUCN la inserisce tra le specie a rischio minimo (Least Concern)[2].
Note
^ab(EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Petaurista petaurista, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN0-8018-8221-4.
^Hanocki,H.J.,Kinman,K.E.& Koeppl, J.W.(1982). Mammals Species of The World: A Taxonomic and Geographic Reference. Lawrence, Kansas: Allen Press, Inc and The Assoc. of Systematic Collection.
^Payne,J., C.M. Francis and K.Philips (1985). A field guide to mammals of Borneo. The Sabah Society and World Wild Fund, Kota Kinabalu.
^Khan, M.M. (1992). Mamalia Semenanjung Malaysia. Department of Wildlife and National Parks, Kuala Lumpur.
^Payne,J., C.M. Francis and K.Philips (1985). A field guide to mammals of Borneo. The Sabah Society and World Wild Fund, Kota Kinabalu
^Lin,Y.S.,Wang,L.Y. & Lee, L.L. (1988). The behaviour and activity pattern of giant squirrels(Petaurista p.grandis).Quarterly Journal of Chinese Forestry, 21:81