Pericope del Buon Pastore

Voce principale: Parabole di Gesù.
Gesù: il buon pastore. Celebre opera musiva del Mausoleo di Galla Placidia, a Ravenna.

La pericope del buon Pastore si trova nel Vangelo secondo Giovanni: 10,1-21[1]. In essa Gesù stesso si descrive come il pastore che dona la vita per le sue pecore.

Questo brano, tipico del Vangelo di Giovanni, ha dei richiami negli altri vangeli, soprattutto nella Parabola della pecora smarrita (Mt 18,12-14[2] e Lc 15,1-7[3]).

Soprattutto a partire da questo brano molto sovente Gesù viene chiamato: Buon Pastore.

Anticipazioni nell'Antico Testamento

Nell'Antico Testamento Dio stesso viene chiamato Pastore. In particolare il salmo 23 ci presenta la descrizione di Dio come buon pastore.

Nel Libro di Ezechiele, al capitolo 34[4], il profeta riferisce l'ammonimento del Signore ai pastori di Israele, perché "pascono se stessi" (v. 2) e quindi "le pecore si sono disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate" (v. 5). A causa di egocentrismo e incuria del bene affidatogli da Dio (vv. 3 e 10), "crudeltà e violenza" nei confronti delle pecore smarrite (v. 4), il Signore è vera e viva presenza (v. 8) "contro [tali] pastori" (v. 10), per giudicarli e per porre se stesso alla guida del gregge:

«Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione.»

Testo della pericope

Il buon pastore negli affreschi paleocristiani di Dura Europos, in Siria, è stato datato 235 d.C.
Il Buon Pastore. Museo delle Terme di Diocleziano, a Roma.

Il brano del Vangelo di Giovanni esprime questi temi principali:

  • Dio buon pastore si differenzia da un estraneo perché:
    • è pronto a dare la propria vita per le pecore: nella pericope questo risvolto è ricorsivamente enfatizzato.
    • entra per la porta del recinto delle pecore; l'estraneo vi sale da un'altra parte come un ladro o un brigante.
    • il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce.
    • chiama le pecore una per una e le conduce fuori camminando alla loro testa.
    • le pecore non seguono l'estraneo, ma fuggono via da lui e non conoscono la sua voce.
  • Gesù è la porta delle pecore e chi passa attraverso di lui sarà salvo.
  • il ladro invece viene per rubare, uccidere e distruggere.
  • il mercenario quando vede venire il lupo abbandona le pecore perché non gli importa di esse.

La parte centrale del brano può essere riassunta nella frase:

« Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. »   ( Giovanni 10,14-15, su laparola.net.)

Altra traduzione più letterale e "appropriata", diffusa nei dipinti di varie chiese e monumenti, "celebrativi" del lieto evento: «Gesù (de)pone/(es)pone la vita per le sue pecore».
Il testo greco della novella, infatti, riporta la preposizione hyper, che letteralmente significa "sopra".

Parabola o similitudine?

Commentatori come Tinto, Barbara Reid, Arland Hultgren e Donald Griggs arguiscono che non esistono parabole nel Vangelo secondo Giovanni[5][6][7]. Di parere concorde sono anche le voci tematiche della Catholic Encyclopedia:[8], e dell'Enciclopedia Britannica (relativamente al Vangelo secondo Giovanni:[9]).

La narrazione inizia con la formula "In verità, in verità vi dico" rivolta alla folla di Giudei, frequente in altre parabole, che rivelano un contenuto che si vuole compreso solamente dai meritevoli (Mt 13:13), ovvero anticipano ciò che sarà pienamente comprensibile soltanto dopo la morte e resurrezione del Liberatore e Salvatore del genere umano[10].

La Parola si conclude con la profezia della Resurrezione a opera di Dio stesso, e la Rivelazione del Messia ("Questo comando ho ricevuto dal Padre mio"):

«Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18]Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio.»

.

Il gregge non vede il Suo volto, ma solamente le sue spalle, camminando «nella fede e non ancora in visione» (2 Cor 5, 7)[10].

Nell'Antico Testamento

Il primo riferimento alla figura del buon pastore è presente in Genesi 4.2[11] riguardo ad Abele "pastore di greggi", che rende un costante sacrificio a Dio tramite gli agnelli selezionati al suo interno. Con il titolo di "pastore" l'Antico Testamento indica l'amore di Dio per il popolo di Israele guidato lungo il deserto fino alla Terra Promessa (Salmo 23). Lo stesso Mosè «pascolava il gregge di Ietro, suo suocero» (Esodo 3:1), prima di estendere la sua custodia e sorveglianza ad Israele schiavo di Egitto, in qualità di suo pastore.

Dio nell'Antico Testamento e Gesù Cristo nei Vangeli sono contrapposti ai cattivi pastori - i re e i capi del popolo -, che non si curano del gregge e lasciando in uno stato di abbandono e di sofferenza il bene che Dio ha affidato loro (Ezechiele 34:13-16 e Ez 37, Geremia 23:1-6[12], Zaccaria 11:4-17).[13].
Analogamente, Giovanni apostolo ed evangelista contrappone a Gesù buon pastore, il mercenario, il lupo e chiunque non ha attenzione per le pecore che il Padre gli ha affidato (Gv 10:10-13).

Riferimenti extrabiblici

Nell'Esorcismo contro Satana e gli angeli apostati[14] è meglio chiarito il ruolo del pastore rispetto al gregge[15]: disperso o ucciso il pastore, il gregge difficilmente può evitarsi da solo un destino simile, motivo per cui il pastore esercita una signoria sul creato a lui affidato, la cui vita terrena o salvezza eterna dipende in primo luogo dalla sua esistenza e buona opera.

Nell'arte

Affresco del Buon Pastore, nelle Catacombe di San Callisto a Roma.

Fino all'inizio del IV secolo l'unica immagine di Gesù autorizzata era una rappresentazione allegorica del Buon Pastore, portante sulle spalle una pecorella smarrita. In particolare, questa immagine, è rilevabile nelle pitture che si trovano nelle catacombe e nell'arte paleocristiana.

La figura s'ispira a rappresentazioni precedenti, come il Moschophoros, del 570 a.C. circa, o l'Ermes con la pecora sulle spalle, opera greca classicista del I secolo a.C.

Liturgia

Domenica del Buon Pastore

La Dominica quarta Paschae, secondo la dizione del Novus odo Missae (tradizionalmente Dominica III post Pascha del Vetus odo Missae) e la Dominica II post Pascha del Vetus ordo Missae (corrispondente alla Dominica tertia Paschae del Novus ordo) è, come Gueranger sottolineava, popolarmente[16] nota come Domenica del Buon Pastore. Questo appellativo di domenica del Buon Pastore deriva proprio dalla pericope evangelica che vi si legge.

Con l'ultima riforma liturgica, infatti, assistiamo ad uno spostamento di introito e letture che slittano in avanti di una domenica. Secondo l'anno liturgico "riformato" allora, la domenica che segue la Dominica in Albis può essere chiamata Dominica Jubilate dall'incipit dell'introito di questa celebrazione (Jubilate Deo) che, precedentemente, era Misericordia Domini. Secondo il Vetus ordo Missae, invece, la Dominica Jubilate si celebra due Domeniche dopo la Dominica in Albis.

Musica sacra legata alla pericope del Buon Pastore

Monodia

La Domenica del Buon Pastore, dai suoi primi Vespri, ha visto un ricorrere di brani gregoriani ispirati a questa pericope evangelica. Eccone alcuni:

  • Antifona: Ego sum pastor bonus qui pasco oves meas et pro ovibus meis pono animam meam alleluia (CI 002597).
  • Antifona: Ego sum pastor ovium ego sum via et veritas ego sum pastor bonus et cognosco meas et cognoscunt me meae alleluia alleluia (CI 002598).
  • Responsorio: Ego sum pastor bonus alleluia (...) (CI 600741).
  • Alleluia: Alleluia Ego sum pastor bonus et cognosco oves meas et cognoscunt meae (CI g01055).
  • Alleluia: Alleluia Ego sum pastor bonus qui pasco oves meas (CI g02081).
  • Communio: Ego sum pastor bonus alleluia et cognosco oves meas et cognoscunt me meae alleluia alleluia (CI g01057).

Famiglie religiose intitolate al Buon Pastore

Nel corso della storia all’interno della Chiesa Cattolica sono sorte diverse congregazioni poste sotto il patrocinio del Buon Pastore:

Note

  1. ^ Gv 10,1-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Mt 18,12-14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Lc 15,1-7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Libro di Ezechiele, capitolo 34: "I pastori di Israele", su maranatha.it. URL consultato il 26 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2001).
  5. ^ Barbara Reid, Parables for Preachers, 2001, p. 3, ISBN 0-8146-2550-9.
  6. ^ Arland J. Hultgren, The Parables of Jesus, 2002, p. 2, ISBN 0-8028-6077-X.
  7. ^ Donald L. Griggs, The Bible from scratch, 2003, p. 52, ISBN 0-664-22577-2.
  8. ^ (EN) Parables, in Catholic Encyclopedia.
  9. ^ (EN) Gospel of St. John, su 1911encyclopedia.org, Archive.org. URL consultato il 26 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2013).
  10. ^ a b Il buon pastore… la porta… entrare… uscire…, su medvan.it. URL consultato il 23 settembre 2018 (archiviato il 18 agosto 2004).
    «Questa voce o parola del buon pastore, è una voce e una parola che Dio vuole fare ascoltare ad ognuno di noi; così infatti si esprime il Signore: Egli chiama le sue pecore una per una. E chi ascolta questa voce viene condotto fuori. Fuori da dove? Dal recinto. Per andare dove? Dietro al pastore. […]»
  11. ^ Genesi 4.2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  12. ^ Geremia 23:1-6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  13. ^ don Primo Gironi, Commento alla parabola della pericope del buon pastore, su lapaginadisanpaolo.unblog.fr, 15 maggio 2011. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2018).
  14. ^ (LAIT) Leone XIII, Esorcismo contro Satana e gli Angeli Apostati, su unavox.it. URL consultato il 20 luglio 2018 (archiviato il 15 settembre 2017). Ospitato su Vatican.va.
  15. ^
    (LA)

    «ut percússo Pastore, et grégem dispérdere váleant.»

    (IT)

    «affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge»

  16. ^ Cf. P. Guéranger, L’anno liturgico. Volume terzo. Tempo Pasquale - Tempo dopo la Pentecoste, Verona, Fede e Cultura, 2017, pp. 110-114.

Voci correlate

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