Casimiro Turletti, storico ottocentesco di Savigliano, fu il primo studioso a individuare l'opera dell'artista piemontese Pascale Oddone in alcuni centri del basso Piemonte. Altri studi si devono ad Attilio Bonino, Giovanna Galante Garrone, Noemi Gabrielli e Simone Baiocco. Ancora oggi, tuttavia, mancano notizie precise sulla biografia e le opere dell'artista. Baiocco afferma che "Oddone Pascale non ha avuto finora una reale fortuna: le notizie biografiche su cui ci basiamo sono quelle che risalgono all'opera di Casimiro Turletti e che, per quanto preziose, sono certo incomplete e a volte poco verificabili"[4].
Nulla si sa sulla sua formazione: nella resa dei visi, nei colori sgargianti degli abiti e nella composizione delle figure Pascale Oddone rivela influenze di matrice lombarda e nordica. In alcune sue opere, come le due pale di Revello, è particolarmente evidente un nesso stilistico con Gandolfino da Roreto, forse mediatore di tali influssi. Pascale Oddone fu anche un abile intagliatore e le sue pale sono spesso incorniciate in monumentali struttura lignee, tanto da diventare vere e proprie "macchine d'altare". La prima notizia su di lui consiste, appunto, nella fornitura di una cornice per una pala commissionata a Gandolfino da Roreto, che in quel momento (1523) era probabilmente già deceduto. Nel 1531 firmò con data la pala d'altare dell'abbazia di Santa Maria di Staffarda: «Odonus Paschalis d. trinitate savilliani 1531». Molto pregevole è anche il coro ligneo della stessa abbazia, successivamente smembrato e oggi diviso fra la chiesa di San Vittore nella tenuta sabauda di Pollenzo e il Museo Civico d'Arte Antica di Torino.
Pascale Oddone morì a Savigliano nell'anno 1546, l'8 agosto secondo quanto scrive Turletti,[5] il 18 ottobre secondo Baiocco,[6] quando gli subentrò come rettore della Compagnia del Sepolcro Tommaso Carlevari. Il figlio di Pascale Oddone, Lorenzo, fu pittore e scultore attivo in Piemonte fino ai primi decenni del Seicento.[7]
Opere
Non ci sono prove che Pascale Oddone abbia operato in ambiti geografici diversi dal basso Piemonte; anche la pala di Finalborgo fu commissionata da Paolo Del Carretto, vescovo e conte di Cahors, presente in quegli anni nel Saluzzese al seguito dell'esercito francese. Nella predella sono intagliati gli stemmi di Paolo e di suo fratello Giovanni II, marchese di Finale.
Polittico della Trinità, Revello, Collegiata di Santa Maria Assunta (1541).
Vergine Annunziata e Cristo deposto, Ruffia (Cuneo), pilone all'ingresso del Borgo (nel castello, invece, vi sono opere di Lorenzo, figlio di Pascale Oddone)
Note
^Oddone Pasquale o Pascale. Cfr Alessandro Baudi di Vesme, Schede Vesme: l'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Volume 3, Società piemontese di archeologia e belle arti, Torino 1968, p. 781.
^Pascale. Famiglia oriunda dal luogo della Trinità, presso Fossano. Essa produsse almeno tre pittori. Cfr. Ivi.
^G. Coccoluto, G. Comino, G. Griseri, G. Muratori, Trinità: incontri con la storia e con l'arte, Cuneo, Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, 2000, p. 135.
^Casimiro Turletti, Storia di Savigliano, II, Savigliano 1883, p. 840
^Simone Baiocco, Oddone Pascale e l'eredità di Gandolfino da Roreto nel Piemonte meridionale, in Intorno a Macrino d'Alba. Aspetti e problemi di cultura figurativa del Rinascimento in Piemonte. Atti della Giornata di studi, Alba 2001, Savigliano 2002, p. 106
AA. VV., La pittura in Italia (il ‘500), Electa, Milano 2003, tomo II;
Simone Baiocco, Paola Manchinu, Arte in Piemonte. Il Rinascimento, Priuli & Verlucca Editori, Ivrea 2004:
Simone Baiocco, Oddone Pascale e l'eredità di Gandolfino da Roreto nel Piemonte meridionale, in Intorno a Macrino d'Alba: aspetti e problemi di cultura figurativa del Rinascimento in Piemonte, atti della giornata di studi, venerdì 30 novembre 2001, Editrice Artistica Piemontese, Savigliano (Cuneo) 2002 pp. 103–116
G. Coccoluto, G. Comino, G. Griseri, G. Muratori, Trinità: incontri con la storia e con l'arte, Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, Cuneo 2000;
Alessandro Baudi di Vesme, Schede Vesme: l'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Volume 3, Società piemontese di archeologia e belle arti, Torino 1968;
Dino Gribaudi, Storia del Piemonte, F. Casanova, Torino 1960, p. 816;
Casimiro Turletti, Storia di Savigliano, II, Savigliano 1883, pp. 445, 803, 840.