Partito Rivoluzionario Istituzionale
Il Partito Rivoluzionario Istituzionale (in spagnolo Partido Revolucionario Institucional , PRI ) è un partito politico messicano di centro , uno dei partiti storici del Messico e, in precedenza, il più importante.[ 10]
Il partito fu fondato nel 1929 dal presidente Plutarco Elías Calles per dare una piena rappresentanza ai capi politici messicani e combattenti comuni sopravvissuti alla Rivoluzione messicana e, soprattutto, per far fronte al caos generale creatosi dopo l'assassinio del presidente Álvaro Obregón , rieletto nel 1928 nell'ambito della conclusione della Guerra cristera , tra il Governo e i Cristeros cattolici . Nonostante Calles cadde presto in disgrazia e fosse esiliato nel 1936 , il partito rimase saldo al potere dal 1929 fino al 2000 , quando fu sconfitto alle elezioni presidenziali dal Partito Azione Nazionale di Vicente Fox , governando de facto il Messico in un regime monopartitico con metodi autoritari per 71 anni.
Storia
Il Partito Rivoluzionario Istituzionale è nato nel 1929 , fondato dal presidente Plutarco Elías Calles , ex-segretario del Partito Laburista Messicano , con il nome di Partito Nazionale Rivoluzionario , Partido Nacional Revolucionario (PNR), rinominato Partito della Rivoluzione Messicana , Partido de la Revolucion Mexicana (PRM), nel 1938 e assumendo il nome attuale nel 1946 . Esso è un diretto discendente della fazione costituzionalista , gruppo sia politico che militare, uscito vincitore dalla Rivoluzione messicana con Venustiano Carranza nel 1920 e poi rimasto saldo al potere dopo la presa del potere da parte del generale Álvaro Obregón nello stesso anno. Obregón divenne primo segretario del nuovo Partito Laburista, che divenne il primo partito "ufficiale" della Rivoluzione, seguito nel 1924 da Plutarco Elías Calles, dando inizio così al regime politico anticlericale e di sinistra che avrebbe detenuto il potere nel paese per 7 decenni fino al 2000 , governando de facto il Messico in un regime monopartitico con metodi autoritari , e con la nascita nel frattempo nel 1929 del Partito Rivoluzionario Istituzionale appunto.[ 11] Nei decenni al potere si è conquistato la fama di essere un partito corrotto .[ 11] Alle elezioni presidenziali del 2000 il candidato del PRI (Francisco Labastida ) fu per la prima volta sconfitto, consegnando la presidenza a Vicente Fox e al Partito Azione Nazionale .
Gli stati governati dal PRI (in verde) nel 2019
Alle elezioni presidenziali del 2006 , il Partito Rivoluzionario Istituzionale è diventato addirittura la terza forza politica del paese, ottenendo, in coalizione con il Partito Verde Ecologista del Messico , solo il 28,2% dei voti; nonostante la perdita di consensi, ha mantenuto numerosi governi a livello statale e locale.
In occasione delle elezioni presidenziali del 2012 , il PRI e il suo candidato Enrique Peña Nieto (che vinse poi le elezioni facendo tornare il PRI al potere) sono stati bersaglio delle proteste del movimento giovanile Yo Soy 132 , critico contro gli atteggiamenti autoritari manifestati in campagna elettorale.[ 12]
Alle elezioni presidenziali del 2018 il PRI ha registrato il peggior risultato della sua storia, con il candidato alla presidenza José Antonio Meade Kuribreña arrivato addirittura terzo con circa il 16,4% dei consensi, evento mai accaduto nella storia politica messicana.
Ideologia politica
Il Partito Rivoluzionario Istituzionale è considerato un partito di centro attestato su posizioni moderate.
Risultati elettorali
Elezioni parlamentari
Elezione
Maggioritario
Proporzionale
Seggi
voti
%
voti
%
1940
Senato
Camera
1943
Camera
376.000
92,1
1946
Senato
Camera
1.687.284
73,5
1949
Camera
2.031.783
93,9
1952
Senato
Camera
2.713.419
74,3
1955
Camera
5.562.761
89,9
1958
Senato
Camera
6.467,493
88,2
1961
Camera
6.174.434
90,3
1964
Senato
7.837.364
87,8
Camera
2.713.419
74,3
1967
Camera
5.562.761
89,9
1970
Senato
11.154.003
84,4
Camera
11.125.770
83,3
1973
Camera
10.458.618
77,4
1976
Senato
13.406.802
87,5
Camera
12.868.104
85,0
1979
Camera
8.714.151
74,1
9.418.178
72,8
1982
Senato
14.574.114
65,0
Camera
14.501.988
69,4
14.289.793
65,7
1985
Camera
11.588.230
68,0
10.981.938
63,0
1988
Senato
9.263.810
50,8
Camera
9.276.934
51,0
9.276.934
51,0
1991
Camera
14.051.349
61,4
14.145.234
61,4
1994
Senato
17.195.536
50,2
Camera
16.851.082
50,2
17.236.836
50,3
1997
Senato
11.266.155
38,5
Camera
11.305.957
39,1
11.403.719
39,1
2000
Senato
13.699.799
36,7
13.755.787
36,7
Camera
13.720.453
36,9
13.800.306
36,9
2003
Camera
6.166.358
23,9
6.196.171
24,0
2006
Senato
11.622.012
28,1
11.681.395
28,0
Camera
11.629.727
28,0
11.689.110
27,9
2009
Camera
12.765.938
36,9
12.809.365
36,9
2012
Senato
18.477.441
37,0
18.560.755
36,9
Camera
15.166.665
31,0
15.513.478
31,8
2015
Camera
11.604.665
34,2
11.638.556
29,2
2018
Senato
6.965.765
15,8
Camera
9,310,523
16,5
2021
Camera
8.715.899
17,7
Elezioni Presidenziali
Elezione
Candidato
Voti
%
Esito
Presidenziali 2018
José Antonio Meade Kuribreña
9.289.853
16,4
❌ Non eletta/o (3º)
Curiosità
Gli iscritti al PRI sono chiamati priistas .
Note
^ Pri.org.mx, Mexico. Historia del PRI: Los priístas entendemos por Nacionalismo Democrático el cuerpo ideológico que conjuga la libertad, la igualdad, la democracia y la defensa de la soberanía. Un nuevo nacionalismo incluyente, moderno, firme en la defensa de los intereses populares y nacionales.” Archiviato il 15 agosto 2008 in Internet Archive . .
^ a b David J. Samuels e Matthew S. Shugart, Presidents, Parties, and Prime Ministers: How the Separation of Powers Affects Party Organization and Behavior , Cambridge University Press, 2010, p. 141.
^ a b Kathleen Bruhn, Urban Protest in Mexico and Brazil , Cambridge University Press, 2008, p. 18.
^ a b K. Larry Storrs, Mexico-U.S. Relations , Mexico: Migration, U.S. Economic Issues and Counter Narcotic Efforts, Stanford University Press, 2005, p. 56.
^ a b Eluniversal.com.mx, Septiembre de 2006, México. PRI: ¿ave fénix?” Archiviato il 14 ottobre 2012 in Internet Archive . .
^ La revolución salinista. La crisis de la tecnocracia en México
^ Rodrigo Camarena, The Institutional Revolutionary party's return to power , in The Guardian , 7 luglio 2011. URL consultato il 4 marzo 2012 .
^ The centre-left: The challenge of turning malcontents into (sensible) militants , in The Economist , 30 luglio 2009. URL consultato il 4 marzo 2012 .
^ J. Kopstein - M. Lichbach - S.E. Hanson, Comparative politics: Interest, Identities, and Institutions in a Changing Global Order , Cambridge University Press, New York, 2014, p. 334.
^ https://books.google.fr/books?id=L2jwAwAAQBAJ&pg=PA334&dq=%22Institutional+Revolutionary+Party%22+center-right&hl=en&sa=X&ei=PBp2VdzAK8G8UtqZgOgG&ved=0CCEQ6AEwAA#v=onepage&q=%22Institutional%20Revolutionary%20Party%22%20center-right&f=false
^ a b Domenica si vota in Messico , su ilpost.it , il Post , 28 giugno 2012. URL consultato il 30 giugno 2012 .
^ Eugenio Cau, Il movimento #YoSoy132 in Messico , su ilpost.it , il Post , 30 giugno 2012. URL consultato il 30 giugno 2012 .
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni