Il Partito Comunista del Belgio (in franceseParti Communiste de Belgique, PCB, in olandeseKommunistische Partij van België, KPB) è stato un partito politicobelga attivo dal 1921 al 1989. Pubblicava Le Drapeau Rouge in francese e De Roode Vaan in fiammingo.
Storia
Nascita
Venne fondato al congresso di Anderlecht che si tenne il 3 e 4 settembre 1921 KPB/PCB dall'unione di due piccoli partiti comunisti, guidati rispettivamente da Joseph Jacquemotte e War Van Overstraeten, che insieme potevano contare su circa 500 membri[1]. Il nuovo Partito divenne così la sezione belga della Terza Internazionale.
Il partito entrò in Parlamento nel 1925 con due deputati: Van Overstraeten e Jacquemotte. Dopo un decennio di risultati inferiori al 3%, nelle elezioni del 1936 aumentò sensibilmente i propri consensi e ottenne 9 seggi[2]. Nel 1927 Van Overstraeten e altri esponenti del partito vengono espulsi per le posizioni filo-trotskiste e il numero degli iscritti subisce un duro colpo.
Negli anni successivi il partito si rafforza partecipando alle lotte sociali al fianco degli operai e ottiene importanti risultati soprattutto nelle grandi città industriali della Vallonia. Nel 1936 muore Jacquemotte e la guida del partito passa a un triumvirato formato da Xavier Relecom, Georges Van den Boom e Julien Lahaut.
Dopo le elezioni del 1949, in cui il partito raggiunse il 7,5% dei suffragi, i suoi consensi a livello nazionale rimasero sempre al di sotto del 5%, pur ottenendo significativi risultati a livello locale e riuscendo anche ad eleggere propri sindaci in diversi comuni.
Il 18 agosto 1950 venne assassinato il segretario del partito, Julien Lahaut facendo nascere il sospetto di un coinvolgimento nell'omicidio da parte dell'organizzazione internazionale Gladio[4].