Il parco del Richtersveld fu istituito nel 1991 dopo un lungo braccio di ferro tra il Governo sudafricano e la comunità locale dei Nama, in base a un contratto della durata di 30 anni. Esso prevede che la comunità nama possa continuare a far pascolare il proprio bestiame nelle terre del parco ed esercitare altri usi tradizionali quali la raccolta di legna da ardere. L'accordo prevede anche che i rappresentanti dei Nama facciano parte del comitato di gestione del parco.[senza fonte]
La vicenda del parco è stata accompagnata da un rinnovato interesse verso la cultura tradizionale che ha portato gli abitanti del Namaqualand ad affermare la propria discendenza dai primi residenti dell'area: i Nama.
Il parco rappresenta un vero paradiso per i botanici per la sua eccezionale ricchezza di specie vegetali endemiche.
Probabilmente, la pianta più conosciuta del Richtersveld è l'halfman (Pachypodium namaquanum) il cui nome sembra appartenere alla tradizione dei Nama che credevano che queste piante si trasformassero in uomini. Un'altra pianta molto caratteristica è il bastard quiver tree (Aloe pillansii).[2]
Degne di nota sono pure le varie specie di succulente, come i “sassi viventi” (Lithops spp.), così chiamati perché spuntano tra le rocce e si mimetizzano con esse per non essere brucate dagli erbivori.[senza fonte]
Molte di queste specie rischiano l'estinzione: il loro numero è stato ridotto dalle prolungate siccità, dall'eccessivo pascolo e dalla raccolta indiscriminata da parte di collezionisti e commercianti (si tratta infatti di piante che crescono molto lentamente).[senza fonte]
Gli spostamenti all'interno del parco sono difficoltosi, e si rende necessario l'uso di mezzi a trazione integrale. I turisti possono soggiornare in appartamenti presso i villaggi di Eksteenfontein e Lekkersing, sul confine del patrimonio, ed a Rooiberg al suo interno.