PandanusParkinson è un genere di piante della famigliaPandanaceae che comprende oltre 600 specie distribuite nella fascia tropicale di Africa, Asia e Oceania.[1] Le diverse specie di Pandanus costituiscono un'importante risorsa ecologica per molte forme di vita animale, e trovano ampia utilizzazione nell'artigianato, nella gastronomia e nella medicina popolare di molte popolazioni.
Descrizione
Il genere Pandanus comprende sia specie con portamentoarbustivo che specie arboree, che possono raggiungere anche i 20 m di altezza.
Il fusto è cilindrico, liscio, ramificato dicotomicamente, caratterizzato dalla presenza di cicatrici anulari che si formano in corrispondenza della zona di inserzione dalle foglie caduche.
Le foglie sono coriacee, ensiformi, in genere disposte a spirale all'apice del fusto, lunghe da 30 centimetri fino ad un paio di metri, con margini seghettati nella maggior parte delle specie, di colore variabile dal verde pallido al verde galuco, con striature longitudinali bianche o gialle, raramente rossastre, più o meno larghe a seconda delle specie.
Sono piante dioiche, cioè con fiori maschili e femminili portati su piante distinte. I fiori maschili sono larghi 2–3 cm e circondati da brattee biancastre, mentre quelli femminili sono leggermente più grandi.
I frutti sono drupe globose, aromatiche, oleaginose, di 10–20 cm di diametro, che ricordano vagamente l'ananas; sono di colore verde nelle prime fasi e arancione-rosso a maturazione avvenuta. Alcune specie (p.es. Pandanus edulis) hanno frutti commestibili per l'uomo.
Molte specie sviluppano radici aeree colonnari, che dipartendosi dal fusto e dai rami si dirigono verso il terreno formando caratteristici fasci piramidali con funzione di sostegno.[2]
L'habitat tipico delle specie di questo genere è la foresta pluviale.
Alcune specie (p.es P. utilis) tollerano un certo grado di salinità e crescono bene in vicinanza del mare[4].
Le piante di Pandanus sono una risorsa ecologica per molte e diverse forme di vita animale.[5]
Numerosi piccoli mammiferi, come per esempio il piccolo marsupiale insettivoro Sminthopsis virginiae, prediligono i boschetti di Pandanus come rifugio contro i predatori[6]. Alcuni di essi, come per esempio il pipistrello frugivoroPteropus mariannus, si nutrono dei frutti della pianta e giocano un ruolo attivo nella dispersione dei semi[7].
La stretta interrelazione tra i Pandanus ed alcune specie di uccelli è testimoniata già dal loro nome vernacolare: il mangiamiele faccia azzurra (Entomyzon cyanotis) è conosciuto in Australia come "Pandanus Bird" mentre il nome comune della tortora spalle barrate (Geopelia humeralis) è "Pandanus Pigeon". Le ragioni di un così stretto rapporto uccello-pianta possono essere diverse. Per molte specie il Pandanus è fonte di nutrimento, che può essere rappresentato dai frutti della pianta, come nel caso del grande cacatua ciuffogiallo (Cacatua galerita), o da piccoli invertebrati ospitati dalle foglie e dal tronco, come nel caso del diamante rosso (Neochmia phaeton), dello scricciolo splendente coronato (Malurus coronatus) o della coracina ventrebianco (Coracina papuensis); nel caso invece della cornacchia di Torres (Corvus orru) la preda è rappresentata dalle piccole rane Litoria bicolor, una specie che ha il suo micro-habitat proprio tra le foglie del Pandanus. Altri uccelli infine, come il diamante rosso (Neochmia phaeton) o il diamante codalunga (Poephila acuticauda) usano i Pandanus per costruirvi, tra le foglie secche, i loro nidi.[8]
In Madagascar e nelle isole Mascarene le fibre ricavate dalle foglie e dalle radici aeree di Pandanus utilis sono utilizzate per la produzione artigianale di cordami e legature, nonché di cesti, stuoie, cappelli, pennelli, tovagliette e reti. Possono anche essere utilizzate per produrre carta.[4]
Anche presso le popolazioni aborigene australiane si usano le fibre di diverse specie di Pandanus per realizzare dei lavori di intreccio molto elaborati, in particolare delle stuoie e delle borse dette dilly bags. Il nome deriva dal termine dili, parola con cui gli Jagera indicano l'albero da cui si ricava la fibra.[23] Si tratta di un modello di borsa tradizionale, usato dagli antichi cacciatori e raccoglitori per il trasporto di frutta, noci, miele, piccola selvaggina e utensili vari.
Gastronomia
In Africa i frutti di P. utilis vengono utilizzati per ricavarne una polpa farinosa, gradevole al palato dopo la cottura.[4] Molte altre specie, tra cui P. edulis, producono frutti oleaginosi edibili, il cui consumo per uso alimentare è diffuso a Réunion e anche tra le popolazioni micronesiane di Kiribati.[24]
Nelle Filippine le radici aeree di alcune specie sono utilizzate per ricavarne una bevanda.[24]
Etnomedicina
Le foglie, i frutti e le radici di alcune specie di Pandanus trovano svariati impieghi nella medicina popolare di diverse popolazioni africane, asiatiche e oceaniche.
Nella medicina popolare hawaiiana, il polline, i fiori, le foglie e le radici di P. tectorius trovano svariati impieghi: nel trattamento della scrofula, delle infiammazioni cutanee e delle ferite, nella costipazione, nelle infezioni urinarie[27][28].
Nelle Filippine, un decotto di radici di P. tectorius è tradizionalmente utilizzato come diuretico. Decotti di foglie sono invece utilizzati per il mal di testa, i dolori reumatici ed il mal di stomaco. Le foglie secche polverizzate vengono utilizzate per favorire la cicatrizzazione delle ferite.[28]
Un esemplare polinesiano di Pandanus è raffigurato nel quadro di Paul Gauguin intitolato I raro te Oviri - Sous les pandanus I
I costumi del film australiano 10 canoe di Rolf de Heer (2006) sono stati realizzati utilizzando, con il coinvolgimento degli aborigeni Yolngu, le tecniche ancestrali di tessitura di oggetti in fibra di Pandanus.
Note
^ab(EN) Pandanus Parkinson, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 26 gennaio 2021.
^Pandanus, su Elicriso - Come coltivare e curare le piante. URL consultato il 20 aprile 2010.
^Pandanus, su Madagascar catalogue. URL consultato il 20 aprile 2010.
^abcde Brink M, Pandanus utilis, su Protabase (Plant Resources of Tropical Africa), 2002. URL consultato il 21 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2010).
^Braithwaite, R. W. (1994). Pandanus: then and now: Reviews use of Pandanus as refuge and seed source by mammals, reptlies and birds. Australian Natural History 24(11): 24-31
^ Braithwaite, R.W. & Lonsdale, W.M., The rarity of Sminthopsis virginiae (Marsupialia: Dasyuridae) in relation to natural and unnatural habitats, in Conservation Biology 1987; 1: 341-343.
^ Fujita, M.S, Flying Fox (Chiroptera:Pteropodidae) Pollination, Seed Dispersal, and Economic Importance: A Tabular Summary of Current Knowledge, Resource Publication No. 2, Bat Conservation International, 1991.
^ David Kendray McAlpine, Upside-down Flies. Their History and Natural History (PDF), in Australian Zoologist, vol. 23, n. 4, 1987, pp. 53-55. URL consultato il 29 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2011).
^ David Kendray McAlpine, Review of the upside-down flies (Diptera: Neurochaetidae) of Madagascar and Africa, and evolution of neurochaetid host plant associations[collegamento interrotto] (abstract), in Records of Australian Museum, vol. 45, 1993, pp. 221-239. URL consultato il 29 novembre 2009.
^(EN) Family: Halimococcidae, su Scale Families, Agricultural Service Research, US Department of Agriculture. URL consultato il 14 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2009).
^(EN) Family Halimococcidae, in Australian Faunal Directory, Australian Government, Department of the Environment, Water, Heritage and the Arts. URL consultato il 22 marzo 2009.
^ Peter Miller, Megacrania batesii Kirby, 1896, su home.swiftdsl.com.au. URL consultato l'11 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2012).
^ Dixon RMW et al., Australian Aboriginal Words in English: Their Origin and Meaning, 2nd ed, Oxford, Oxford University Press, 2006, p.184, ISBN0-19-554073-5.
^abcdPandanus, su Toil'd'épices, pour tout savoir sur les épices, condiments et herbes aromatiques. URL consultato il 21 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2010).
^abPandanus tectorius Plant Data, su National Tropical Botanical Garden. URL consultato il 22 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2010).