L'edificio venne edificato successivamente all'Unità d'Italia, nella seconda metà del XIX secolo[1], per volontà dell'avvocato Gustavo Betti — di origine toscana ed operante nel settore del commercio — e probabilmente in seguito al matrimonio tra il figlio Roberto e la marchesina Spaventa[2].
Nel dopoguerra il palazzo divenne sede bancaria ospitando per decenni la sede aquilana del Banco di Roma[2].
Danneggiato dal sisma del 2009, l'edificio è stato poi sottoposto ad un intervento di restauro che si concluderà nel 2016. I lavori hanno avuto un costo stimato di circa 7 milioni di euro[4].
Descrizione
Il palazzo è situato in posizione dominante sulla piazza del Duomo ed occupa l'intero isolato tra la piazza e le vie Rosso Guelfaglione, Crispomonti e Cimino[2]. Presenta una forma quadrangolare con corte al centro.
La facciata principale, in stile neorinascimentale, è quella affacciata sulla piazza e presenta uno schema molto classico con tre ordini di cinque bucature con le centrali di dimensione maggiore. Il finestrone centrale al piano nobile è dotato di balconcino in pietra e sormontato dallo stemma familiare, troncato, con un'aquila nella parte superiore ed un leone in quella inferiore.
Particolarità del palazzo è la pavimentazione alla veneziana, una sorta di mosaico realizzato tramite l'accostamento di minuscole tessere in marmo, senza l'utilizzo di altri materiali o fughe[2]. Le volte a padiglione del piano nobile si presentano affrescate mentre la copertura è interamente in legno.
Sul selciato esterno al palazzo, in corrispondenza dell'entrata, è stata collocata una pietra d'inciampo in ricordo di Giulio Della Pergola, ebreo aquilano arrestato e deportato ad Auschwitz[5].