Il grande edificio si stende fino all'angolo di via dell'Anguillara, sul quale si trova un bello scudo con l'arme della famiglia Benvenuti del gonfalone Bue di Santa Croce (di rosso, alla banda d'orocaricata di tre uccelli posati di nero, e accostata da due rose d'oro), appeso con nastri svolazzanti ad una mensola a foglie d'acanto.
Le notizie sull'edificio si devono essenzialmente alle ricerche di Marcello Jacorossi[1] che così descrive la situazione negli anni settanta: "Se si eccettua la sua vastità, oggi non ha carattere di palazzo vero e proprio ma di grandioso casamento. La costruzione, che segue una sezione di cerchio, è tutta in pietra con arcate a pianterreno, ma ora è tutta ricoperta d'intonaco colorito e solo qua e là appariscono tracce di pietrami. Il casamento è costruito sopra un tratto dell'Anfiteatro romano, come lo dimostra la curva della sua pianta, e in origine doveva avere forme architettoniche identiche alle case di piazza de' Peruzzi, pur esse fabbricate sui resti dell'Anfiteatro romano di Firenze. Fin da tempo antichissimo il palazzo apparteneva alla cospicua famiglia dei Benvenuti, detti da Rondine perché venuti a Firenze dal castello di questo nome, posto in territorio aretino. I Benvenuti restarono per diversi secoli in proprietà di questo edificio che più tardi pervenne ai Pandolfini, di quel ramo che per ragioni d'eredità assunse il cognome di Covoni".
E ancora: "Da un lato della facciata, sotto il ricorso del primo piano, è un disco di macigno con il monogramma di Cristo circondato da raggiera. Probabilmente esso sta ad indicare il possesso di una bottega da parte delle cosiddette monache delle Poverine".
Agostino Ademollo, Marietta de’ Ricci, ovvero Firenze al tempo dell’assedio. Racconto storico, seconda edizione con correzioni e aggiunte per cura di Luigi Passerini, 8 voll., Firenze, Ferdinando Chiari, 1853, IV, p. 1221;
Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 107;
L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1912) 1911, pp. 104-106;
I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 224, nn. 432-433;
Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, IV, 1978, p. 202;
Mario Covoni Girolami, Ricordi e memorie di un personaggio fiorentino, con introduzione e note a cura di Leonardo Ginori Lisci, Firenze, Giunti Marzocco, 1981, I, pp. 73.
Stefano Bertocci in Firenze. Guida di Architettura, a cura del Comune di Firenze e della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, coordinamento editoriale di Domenico Cardini, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Cappellini, Torino, Umberto Allemandi & C., 1992, p. 21, n. 5;
Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 693;
Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, p. 215, n. 325;
Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 307-308, n. 433.