La più antica menzione storica del territorio di Palanzo si ritrova in una bolla pontificia di Alessandro III datata 14 aprile 1162, nella quale il locum qui dicitur Palanzo iusta lacum cumanum viene confermato tra i possedimenti concessi all'arcidiocesi di Milano. Fu Federico II di Svevia, nel maggio 1240, a decretare lo spostamento di Palanzo sotto le dipendenze della città di Como.[1]
La località era un piccolo villaggio agricolo di antica origine della Pieve di Nesso.
Secondo quanto riportato da Carlo Amoretti, nei secoli XVII e XVIII il villaggio di Palanzo fu interessato da frequenti fenomeni di emigrazione da parte dei suoi abitanti.[2]
Dopo l'unità d'Italia, il paese non diede segni di crescita demografica. Fu il fascismo a decidere la soppressione del comune unendolo a Lemna.[4]. Da allora, Palanzo è una delle quattro frazioni di Faggeto Lario, alle quali è collegato tramite una strada carrozzabile costruita nel 1953[5].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di Sant'Ambrogio
Fino al 1240 alle dipendenze dell'arcidiocesi di Milano,[1] l'attuale chiesa fu ricostruita nel primo trentennio del XVII secolo.[6] I lavori, già avviati nel 1605,[7] si conclusero prima della riconsacrazione dell'edificio, avvenuta il 30 agosto 1635[7]
Il campanile, risalente al XVI secolo, fu costruito riutilizzando parte dei materiali che componevano la torre del vicino castello di Palanzo.[8]
Internamente, la chiesa ospita una tela del XIX secolo raffigurante il santo titolare,[9] oltre a una tela seicentesca del Morazzone avente come tema una Crocefissione con Maria Maddalena tra i santi Ambrogio e Carlo[10] (1623)[11]. Quest'ultimo quadro, un tempo collocato L'altare maggiore, opera del marmista Gerolamo Sochi di Stabio, è del 1778.[12] Al primo Seicento risale invece l'altare oggi collocato nella cappella intitolata alla Madonna del Rosario, il quale, al momento della riconsacrazione della chiesa, si trovava invece sul presbiterio con funzione di altare maggiore.[12] Dai primi del Novecento, la stessa cappella ospita una raffigurazione della Madonna Assunta, opera collocata in sostituzione di una precedente statua del XVII secolo che, invece, raffigurava la Madonna del Rosario.[7]
Altro
Chiesa del Soldo,[13] la cui denominazione lascia supporre che anticamente in quel luogo avvenisse la riscossione di un dazio.[14] Dedicata alla Madonna Addolorata,[14] la chiesa fu costruita su un terrazzamento un tempo tappezzato di vigneti[15]. La chiesa ospitava alcuni ex voto e un'antica statua mariana che, nel 1974, vennero trafugati.[14]
Via Crucis (ante 1748), terminante alla chiesa del Soldo.[16]
Edicola della Madonna del Rosario (1646), ricavata nella cinta muraria del vecchio castello, alle spalle della chiesa di Sant'Ambrogio.[17]
Architetture civili e militari
Resti del Castello
Poco sopra alla chiesa di Sant'Ambrogio si trovano i resti del castello di Palanzo. Databile tra i secoli XI e XII[8], il castello viene tradizionalmente inserito tra le fortificazioni fatte costruire o potenziare da Federico II di Svevia nel 1239.[18]
Ben visibili sono ancora oggi parte delle mura, rimaneggiate nel corso dell'Ottocento, e la parte inferiore della torre.[8]
Nel centro dell'abitato trova inoltre posto un monumentale torchio ligneo del XVI secolo[20]. Eretto nel 1572,[2] costituisce una delle più antiche costruzioni del centro storico.[18]