In quel periodo ebbe modo di frequentare Bernardo Tanucci, a cui dedicò dei versi, e di scrivere un breve poema didascalico, Della legge di natura, che riscosse un discreto successo, tanto che lo statista lo volle fra i propri collaboratori, nominandolo Ufficiale di segreteria (10 aprile 1773). Da qui prese le mosse la sua carriera politico-diplomatica per il Regno delle Due Sicilie.
Come diplomatico, nel 1788 fu incaricato dal marchese Domenico Caracciolo di scrivere, per conto del sovrano, a papa Pio VI, relativamente ai tributi di vassallaggio (Chinea) dovuti dal re di Napoli alla Santa Sede[2]. La risoluzione di questa problematica lo fece insignire, nel 1789, della croce dell'Ordine Costantiniano e della Commenda di S.Antonio di Gaeta, che in precedenza era spettata a Gaetano Filangieri.
Nel 1795 venne nominato Segretario del Governo di Sicilia, con l'incarico aggiunto di Ispettore delle Poste. A Palermo, dove si era riparato Ferdinando IV a seguito dell'avanzata francese, ebbe l'incarico di Sottodirettore degli Affari esteri. Rientrato a Napoli fu nominato Sottodirettore di Grazia, Giustizia, Annona ed Alta Polizia e due anni dopo, nel 1801, Direttore delle stesse, con l'unito ufficio degli Affari ecclesiastici. Sia nel 1812 che nel 1815 fu MinistroSegretario di Stato del Regno delle Due Sicilie[3], mentre nel 1820 venne nominato Consigliere di Stato.
In occasione della morte, le sue gesta furono trascritte da Basilio Puoti e da altri letterati su un'epigrafe e su una raccolta di sonetti[4].
Opere principali
Della legge di natura. Poema, in Napoli, presso Donato Campo 1772.
Per gli funerali della Maestà Cattolica di Carlo III, celebrati nella Real Chiesa delle Donne Monache di Caserta a' 13 di febbraio 1789. Iscrizioni, s.i.l., 1789.
Opere, 2 voll., in Napoli, dalla stamperia e cartiera del Fibreno, 1832.
Note
^J.P. Lobies (a cura di), Ibn. Index bio-bibliographicus notorum hominum, t. B (a cura di M. Seydoux), Verlag, Osnabruck 1973, p. 400.