Oppiano di Apamea (in greco: Ὀππιανός, Oppianòs) (Apamea o Pella, seconda metà II sec. – dopo il 212?) è stato un poetagreco antico, vissuto durante il regno di Caracalla.
Biografia
Oppiano, nativo di Apamea in Siria,[1] sarebbe vissuto durante il regno dell'imperatore Caracalla.
La sua opera, comunque, è spesso accreditata al precedentemente più noto Oppiano di Anazarbo in Cilicia; è possibile che il suo vero nome non fosse Oppiano e che divenne noto come tale dalla confusione dei due scrittori.
Opere
Ad Oppiano è attribuito, nei manoscritti, un poema in quattro libri sulla caccia (Cynegetica), dedicato a Caracalla, verosimilmente dopo il 211.
Il poema presenta una sovrabbondanza di similitudini che, spesso, assumono un tono quasi grottesco; inoltre risulta incompiuta, arrestandosi dopo alcune informazioni sulla sagacia delle volpi.
Sempre a Oppiano di Apamea si doveva forse un poema sulla caccia con il vischio, gli Ixeutikà in 3 libri, di cui resta solo una parafrasi in prosa composta da un certo Eutecnio in età medievale.[6]
Note
^Lui stesso si proclama nativo di tale città. Cfr. R. Cantarella, La letteratura greca dell'età ellenistica e imperiale, Firenze, Sansoni Accademia, 1969, p. 123.
^A. Garzya, Sull'autore e il titolo del perduto poema sull'acupio attribuito ad Oppiano, in "Giornale Italiano di Filologia", n. 10 (1957), pp. 156-160.
Bibliografia
Oppien d'Apamée, La Chasse, ed. crit. par P. Boudreaux, Paris, Les Belles Lettres, 1928.
A. Garzya, Sull'autore e il titolo del perduto poema sull'acupio attribuito ad Oppiano, in "Giornale Italiano di Filologia", n. 10 (1957), pp. 156–160.