L'officina milanese di Carlo Boniforti e Agostino Ballerio poi officina Agostino Ballerio è stata una piccola azienda artigianale di fotocamere meccaniche attiva nell'immediato dopoguerra a Milano.
Storia
Nella sua produzione spicca 35 mm una copia della Leica con un otturatore a tendina e con un innesto a vite per gli obiettivi, dal nome Perseo del 1948. Modello costruito per poco tempo in tre varianti diverse. Il primo modello era privo di telemetro e della sincronizzazione per il flash.
La Perseo a differenza della Leica ha il tettuccio completamente piatto e il pulsante di scatto è posto sul frontale.
Gli obiettivi 50 mm f 3.5 rientranti venivano forniti dalle Officine Galileo e erano siglati Perseo. La pellicola era 24 x 34 mm e dal rullino 135 si potevano ottenere 40 fotogrammi invece dei soliti 36.[1]
L'artigiano Ballerio costruisce, inoltre, una fotocamera con un ingegnoso sistema tricromatico per la registrazione contemporanea di tre immagini identiche filtrate con filtri di colore diverso; questa chiamata Photochrome, non entrò mai in produzione.[1]
In seguito l'officina si dedicherà alla costruzione di fotocamere per uso professionale, abbandonando del tutto la costruzione di 35 mm, di cui si stimano prodotte non più di 250 pezzi.[2]
Il modello professionale più famoso fu la Kobell del 1952, un apparecchio di formato 6 x 9 cm.[3] Infine, fu prodotta la Linear, un apparecchio in alluminio di grande formato che entra in produzione dal 1966-67; questa era una fotocamera che utilizzava pellicole piane di 9 x 12 cm molto simile ai modelli Linhof.[4]
Note
^ab(EN) Boniforti and Ballerio, su camera-wiki.org, Camera-wiki.org - The free camera encyclopedia.