Figlia di un ferroviere, perse il padre a 4 anni e affrontò un'infanzia e una giovinezza di sacrifici e di decorosa povertà.[1] Nel 1903 conobbe Eleonora Duse e Gabriele D'Annunzio, che la introdussero nel mondo del teatro; recitò nelle compagnie di Mario Fumagalli, Dina Galli e Italia Vitaliani, prima di abbandonare l'attività di attrice nel 1906. L'esperienza fu alla base del suo romanzo d'esordio, il semi-autobiografico Palcoscenico, pubblicato nel 1914.[1]
Ricco di spunti autobiografici fu anche il secondo romanzo, Un'attrice.[1] Insegnante di dizione all'Accademia dei filodrammatici di Milano, fu autrice di importanti testi pedagogici sulla recitazione quali Facciamo il teatro e L’arte della lettura. Aforismi e consigli pratici e di alcune opere teatrali.[1] Nel 1921, con la raccolta Verso la foce, diede inoltre inizio ad una abbondante produzione poetica.[1] Nel 1923 ritornò alla recitazione con una serie di rappresentazioni dell’Orfeo di Angelo Poliziano da lei stessa messo in scena.[1] Nella parte finale della sua carriera, grande successo editoriale ebbero i saggi Amicizia con Dio e Guida alla volontà.[1]