Nārāyaṇa (devanāgarī: नारायण; anche Mahā Viṣṇu) è, nell'induismo, una manifestazione divina, solitamente identificata con Visnù.
La divinità di Nārāyaṇa è già presente nel Śatapatha Brāhmaṇa[1] dove è indicato come il Puruṣa supremo, l'"uomo" primordiale cosmico origine di tutte le cose.
Nel Manusmṛti così viene riportata l'origine del suo nome:
«Le acque sono chiamate nārā perché sono figlie dell'uomo (nara). Giacché di questi furono la prima dimora (ayana), tradizionalmente egli è conosciuto come Nārāyaṇa.»
Il Mahābhārata[2] lo indica come meta di tutti gli esseri. Anche per la Mahānārāyaṇa Upaniṣad[3] è la divinità suprema. Con il Kathāsaritsāgara, XI secolo, egli è ormai definitivamente identificato con Visnù.
Quando, alla fine delle ere, Śiva distruggerà con il fuoco ogni cosa, riportando l'intero cosmo nello stato di latenza, questo stato è indicato come stato di Nārāyaṇa e, come Viṣṇu mantiene e presiede l'Universo, Nārāyaṇa mantiene e presiede la notte cosmica. Egli risiede nello stato yogico detto nidrā (dove conserva nella mente gli esseri del passato e quelli che nasceranno nel futuro), coricato sull'Oceano del diluvio subentrato alla distruzione di Śiva. Il suo giaciglio è rappresentato dal serpente Śeṣa (lett. "il resto", ovvero ciò che resta della distruzione, e quindi garanzia di un prossimo rinnovamento).