Poeta e scrittore sardo trapiantato a Roma, dove insegnò nelle scuole superiori e collaborò a diverse riviste letterarie, fu autore di raccolte di versi e di romanzi e di uno studio sul volgare in Sardegna.[1] Già nel 1932 l'editore Angelo Signorelli[2] pubblicò un suo lavoro giovanile Le prodigiose trasformazioni di Bucianino,[3] romanzo per ragazzi poi adattato per la radio.[senza fonte]
Dopo essere stato ufficiale durante la guerra, esordì nel 1947 con la raccolta di liriche E rivedrò l'alba? a cui ne seguiranno altre ottenendo ottime recensioni.[senza fonte] Tra le altre sue opere[4] sono notevoli il romanzo Caino pubblicato nel 1959 dall'editore Cappelli[5] e il saggio Il volgare in Sardegna e studi filologici sui testi del 1968.[6]
^ MEM Informatica Srl (a cura di), CULTURA E TURISMO - Personaggi famosi, su comune.orotelli.nu.it. URL consultato il 7 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2018).
«Nunzio Cossu persegue in Caino una forma di romanzo in controtendenza rispetto al codice narrativo neorealista, nel quale la ricerca di un linguaggio che poeticamente tenta di restituire al lettore suggestioni primordiali, non soltanto nell’ambientazione, ma anche nei personaggi, colti fantasticamente nella loro psicologia e nei loro atteggiamenti biblici»
^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica-Servizio sistemi informatici- reparto web, Le onorificenze della Repubblica Italiana, su Quirinale. URL consultato il 7 marzo 2018.
^OROTELLI - CONCORSO NUNZIO COSSU, in Archivio - La Nuova Sardegna. URL consultato il 7 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2018).