Nato a Venezia, si trasferì a Milano durante la prima guerra mondiale. Dopo aver frequentato un istituto tecnico, sul finire degli anni venti iniziò a disegnare per varie riviste italiane, tra cui Attorno al fuoco, rivista scout, per Corriere dei Piccoli e per Il Giornale delle Meraviglie.
Successivamente prese il posto di Antonio Rubino alla direzione artistica de Il Balilla e lavorò come illustratore anche per Travaso, Il Guerin Meschino e L'Audace, oltre che per Argentovivo!. Collaborò anche con l'editore fiorentino Nerbini sulla prima testata di fumetti disneyani al mondo: il Topolino formato giornale.
Negli anni Trenta illustrò per la UTET di Torino le serie 4,5,7 e 8 della notissima collana per ragazzi La Scala d'oro.
L'attività disneyana dell'autore si svolse negli anni tra il 1937 e il 1941: durante tale periodo disegnò storie sia per Topolino, sia per Paperino, collaborando soprattutto con Federico Pedrocchi, ideatore dei due giornali e pioniere della scuola dei Disney italiani, ai cui primi passi Pagot contribuì con due storie ispirate al lungometraggio animato Biancaneve e i sette nani: Biancaneve e il mago Basilisco (Paperino giornale nn.72-100 del 1939) e I sette nani cattivi contro i sette nani buoni (Paperino giornale nn.101-121 del 1939-1940)
La collaborazione con le riviste disneyane continua anche con una serie di storie con personaggi realistici, per la maggior parte scritte da Pedrocchi, e che in un certo senso anticipano le collaborazioni che molti maestri del fumetto nostrano, come Sergio Toppi, strinsero con il Topolino libretto per la realizzazione di versioni a fumetti di famosi romanzi della narrativa.
Nel 1938 Nino Pagot iniziò la sua attività di animatore, ovvero l'aspetto della sua carriera per cui è maggiormente famoso. Fu in quell'anno anno che mise «in cantiere il lungometraggio I fratelli Dinamite».[1] Durante i primi anni quaranta aveva iniziato a realizzare alcuni film, ma proprio l'esperienza con i fumetti di Biancaneve lo spinse a intraprendere la realizzazione e la produzione di cartoni animati.
Durante la seconda guerra mondiale collaborò con il fratello Toni alla realizzazione del progetto Lalla, piccola Lalla e al lungometraggio I fratelli Dinamite, uno dei primi e più importanti cartoni animati italiani dell'epoca, strappando, per pochissime ore, il primato a La rosa di Bagdad di Anton Gino Domeneghini. I fratelli Dinamite è stato restaurato nel 2005 grazie a nuove tecniche digitali che ne hanno rinfrescato il colore.
I fratelli Dinamite, però, sono solo la prima di una lunga attività che ha permesso allo studio Pagot - fondato nel 1946 e al quale hanno collaborato, oltre al fratello Toni, anche i figli Marco e Gina - la possibilità di realizzare numerosi prodotti, nonostante che una bomba ne distruggesse i locali durante il 1947, costringendoli, di fatto, a ricominciare da zero. Tra le serie e i personaggi creati dalla famiglia Pagot si ricordano Cocco Bacillo, Fantasma, Omino-goccia, Pellicano, Gelsomina. Esiste anche una vecchia polemica tra gli eredi Pagot e il disegnatore Carlo Peroni, che si è autoattribuito senza seguito la medesima creazione, il famosissimo Calimero, divenuto simbolo del programma culto Carosello. A questi personaggi originali, i fratelli Pagot affiancano anche la produzione di cartoni di personaggi altrui, come Cocco Bill, il famoso cow-boy ideato dal molisano Jacovitti, o i personaggi Hanna-Barbera.
Muore a Milano nel 1972, proprio alla vigilia dell'esordio di Grisù il draghetto: dopo averci lasciato poche storie disneyane, ma una grande produzione animata. Può essere considerato, insieme a Pedrocchi e Toppi, uno dei pionieri della scuola Disney italiana.
Opere
Per Paperino
La mia avventura tra gli Arussi, nn. 41-53 del 1938
Biancaneve e il mago Basilisco, nn. 72-100 del 1939
I sette nani cattivi contro i sette nani buoni, nn. 101-121 del 1939-1940
Per Topolino
Pino il mozzo, nn. 307-314
La grande corsa, nn. 423-425
La fontana del bambino felice, n. 430 su testi di M. Brancacci
Il sire di Dalmonte, n. 431 su testi di F. Baglioni
La teleferica salvatrice, n. 432 su testi di F. Baglioni
I tre talismani, nn. 463-475, su testi di G. Gozzano
Per Corriere dei Piccoli
Le avventure di Casimoro Centimetri, 1940
Le avventure di Poldo e Paola, 1941
Note
^ Gaetano Strazzulla, I fumetti, in Enciclopedie pratiche Sansoni, Vol. 1° La storia - Gli Autori, 31*, Firenze, marzo 1980, pp. 173-174.