Nino D'Ippolito (Taranto, 18 luglio 1919 – 24 ottobre 2013) è stato un politico, antifascista e giornalista italiano.
Biografia
Nato a Taranto da Francesco. Nel 1940 si iscrive alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bari, e forma un nucleo organizzato antifascista a cui partecipano anche alcuni comunisti albanesi. Il 1º maggio 1941, con pennello e vernice, scrissero slogan murali nel perimetro dell'ateneo inneggianti a Stalin, a Lenin, alla patria socialista. Nel novembre del 1943 entra nella segreteria provinciale del PCI di Taranto, con l'incarico di responsabile della stampa e propaganda divenendo il corrispondente del periodico Unità proletaria per poi divenirne direttore nel 1946[1][2].
Qualche anno dopo, nel 1949, si occupa di stampa nella federazione di Bari, per poi nel 1951 dirigere la federazione di Brindisi. Ritornato a Taranto, diventa segretario della federazione dal 1954 e ricoprendo dal 1956 le cariche di consigliere comunale e provinciale.
D'Ippolito lascia la segreteria tarantina nel 1963,[3] quando viene eletto deputato con 26.941 voti[4] e viene riconfermato nelle elezioni del 1968 con 37.163 voti[5]. In parlamento fece parte con Umberto Terracini della commissione che si occupava dell'inchiesta sul Sifar.
Note
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