Il principe Nawaf è nato il 1º aprile 1978[4] ed è il figlio primogenito del principe Faysal bin Fahd. Sua madre era Munira bint Sultan che è morta nel giugno del 2011 a 59 anni.[5] Munira era figlia del defunto principe ereditario Sultan.[6]
Dopo essersi diplomato nel 1998, ha conseguito una laurea in legge presso la facoltà di scienze amministrative dell'Università Re Sa'ud.[4]
Il 16 gennaio 2011 è stato nominato presidente dell'Ente del Welfare Giovanile al posto dello zio Sultan bin Fahd.[9] Ha concluso il mandato il 26 giugno 2014.[3]
Secondo il giornale Al Hayat, nell'aprile del 2012 l'allora principe ereditario Nayef ha detto che le donne avrebbero potuto rappresentare il regno alle Olimpiadi di Londra, purché non ciò contrastasse con le leggi islamiche. La sua approvazione era infatti condizionata al fatto che le donne "soddisfacessero gli standard di decenza femminile e non contraddicessero le leggi islamiche". Già questa concessione però sembrava sorprendente. Eppure, solo pochi giorni dopo, Nawaf ha esplicitamente escluso l'invio di atlete alle Olimpiadi di Londra. In una conferenza stampa a Gedda ha infatti dichiarato: "Al momento non stiamo per firmare qualsiasi partecipazione femminile saudita alle Olimpiadi o ad altri campionati internazionali". Nawaf ha aggiunto che le donne saudite avrebbero potuto partecipare come atlete indipendenti e che l'autorità olimpica del Regno avrebbe contribuito a garantire che la loro partecipazione non violasse la shari'a. Ha anche sottolineato che ciò era coerente con le passate politiche in questo campo e ha di fatto smentito il principe ereditario.[13] Nonostante alla fine ha prevalso la linea del principe Nayef e alle olimpiadi sono state effettivamente inviate due atlete in rappresentanza del paese.
Il 4 aprile 2012 ha annunciato il boicottaggio del produttore di abbigliamento sportivo Adidas, colpevole di aver sponsorizzato la maratona di Gerusalemme. Dopo un incontro a Gedda ha infatti dichiarato che: "Tutte le aziende che hanno sponsorizzato la maratona di Gerusalemme, tra cui Adidas, saranno boicottate". Ha detto che i ministri hanno anche concordato di organizzare per l'anno successivo una maratona separata in concomitanza con l'evento annuale di Gerusalemme.[14]
^Extensions of ministerial tenure, in Samirad, Riyadh, 30 aprile 2003. URL consultato il 2 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).