Noto soprattutto per i suoi contributi all'ottica e alle antenne attraverso lo studio dei metamateriali (del quale è tra i pionieri) e la miniaturizzazione delle antenne che essi, tra le altre cose, consentono[1][2]. A lui, in particolare, si deve il "risonatore di Engheta", essenzialmente un risonatore costituito dall'interfaccia (contenuta entro due conduttori metallici) di un materiale DPS ("double-positive") e uno DNG ("double-negative").