NGC 6369 si individua nella parte meridionale della costellazione ed è rintracciabile con facilità partendo da θ Ophiuchi, facendo ponte su 44 Ophiuchi e giungendo a 51 Ophiuchi, quindi mezzo grado a nordovest di quest'ultima; i dintorni della nebulosa sono quasi completamente privi di stelle di fondo a causa della presenza dei banchi oscuri della Nebulosa Pipa. Già con un telescopio da 100mm è appena individuabile; la struttura ad anello può invece essere evidenziata con strumenti da 200mm, muniti di filtro OIII.
A causa della sua declinazione piuttosto meridionale, questa nebulosa può essere osservata principalmente da osservatori situati nell'emisfero australe della Terra, sebbene sia comunque osservabile discretamente anche fino alle latitudini temperate medie.[4] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra giugno e ottobre.
Storia delle osservazioni
Questa nebulosa è stata osservata per la prima volta il 21 maggio 1784 da William Herschel usando il suo riflettore; egli la descrisse come un disco ben definito e circolare, piuttosto appariscente. Nel New General Catalogue, edito un secolo dopo, è fornita una versione ridotta di questa descrizione.[1][5]
Caratteristiche
Si tratta di una nebulosa planetaria piuttosto appariscente e con un'evidente struttura ad anello molto ben marcata ed ellittica, da cui si dipartono alcune strutture filamentari minori; la sua distanza è incerta e le stime variano da un minimo di 2000 a un massimo di 5000 anni luce,[3] facendola ricadere rispettivamente sul bordo interno del Braccio di Orione o all'interno del Braccio del Sagittario.
La stella che ha generato la nebulosa è visibile all'interno dell'anello, ma non si trova esattamente al suo centro, bensì un po' delocalizzata verso ovest; si tratta di una nana bianca di tipo pulsante (nota come V2310 Ophiuchi[2]) che emette una forte radiazione ultravioletta che spinge e ionizza i gas che essa stessa ha espulso nell'ultima fase del suo ciclo vitale.[3] Se osservata alle onde radio, NGC 6369 risulta essere la terza nebulosa planetaria più luminosa del cielo; prima del collasso la stella progenitrice poteva avere una massa probabilmente superiore a 1-1,5 M⊙, ma manca la certezza poiché non si è stati in grado di determinare l'abbondanza di carbonio all'interno della nebulosa. L'attuale nana bianca ha una temperatura superficiale di 70.000 K.[6]
^Una declinazione di 24°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 66°; il che equivale a dire che a sud del 66°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 66°N l'oggetto non sorge mai.
^ Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: Hidden Treasures, Cambridge University Press, 2007, ISBN 0521837049.