Il Museo diocesano e gallerie del Tiepolo di Udine è stato fondato nel 1963 da Mons. Giuseppe Zaffonato, arcivescovo di Udine (1956-1972), con l'obiettivo di conservare e valorizzare i beni culturali ecclesiastici dell'arcidiocesi.
La prima sede del Museo fu il seminterrato del seminario arcivescovile della città, ma già precedentemente al terremoto del 1976 si avviò il suo trasferimento nel palazzo Patriarcale, prima residenza dei patriarchi di Aquileia e poi (dal 1751) degli arcivescovi di Udine: questo edificio è uno dei principali monumenti della città friulana.
Il palazzo, gravemente danneggiato dal sisma, è stato restaurato e il Museo è ufficialmente aperto al pubblico dal 29 aprile 1995.
Opere
La collezione comprende circa 700 opere, tra cui gli affreschi di Giambattista Tiepolo, che decorò alcuni ambienti del palazzo per volere del patriarca Dionisio Dolfin. L'itinerario museale si sviluppa su tre livelli.
Piano terra
Il piano terra ospita un lapidario che espone tra gli altri oggetti:
Una scala a chiocciola (1708), con cupolino affrescato da Ludovico Dorigny, conduce al piano nobile del palazzo.
Secondo piano
Il secondo piano o piano nobile del palazzo si apre con:
la spettacolare Biblioteca[2] (1708) voluta dal patriarca Dionisio Delfino, una delle più belle dell'Italia settentrionale, che conserva circa 12.000 volumi (codici miniati, incunaboli, cinquecentine e rare prime edizioni). La decorazione pittorica di questa sala trova il suo fulcro nel: