Il museo Dar Si Said (in arabo دار السي سعيد?) è un palazzo storico della fine del XIX secolo e museo a Marrakech, in Marocco.
Storia
Fu costruito tra il 1894 e il 1900 da Si Sa'id ibn Musa, un visir e ministro della difesa sotto suo fratello Ba Ahmad ibn Musa, che era il Gran Visir e reale sovrano del Marocco durante lo stesso periodo sotto Sultan Abdelaziz (governo dal 1894– 1908).[1][2][3] Dopo il 1914, sotto l'amministrazione del protettorato francese, il palazzo servì come sede dei capi regionali di Marrakech.[3] Fu convertito in un museo delle "arti indigene" (arte marocchina) e dell'artigianato del legno nel 1930 o 1932.[3][4][5] Nel 1957, dopo l'indipendenza del Marocco, il palazzo fu suddiviso in una sezione museale e una sezione occupata dal Service de l'Artisanat (Agenzia dell'artigianato).[3][4] Da allora è stato restaurato più volte e oggi è un museo.[5] Dopo i più recenti lavori di ristrutturazione, effettuati dalla Fondation Nationale des Musées di recente creazione[6], il museo ha riaperto nel 2018 come Museo nazionale della tessitura e dei tappeti.[7][8]
Architettura
L'architettura del palazzo è simile nell'ornamento al Palazzo Bahia costruito più a sud da suo padre e suo fratello, ma a differenza di quest'ultimo è costruito su più livelli e ha una disposizione molto diversa. I suoi punti salienti architettonici includono un grande salone dei ricevimenti al piano superiore e un ampio giardino riad con un padiglione centrale in legno dipinto.[1][2][8]
Collezione museale
Le collezioni del museo comprendono un'ampia varietà di oggetti, molti dei quali provenienti dalle regioni meridionali del Marocco.[9] Fino a poco tempo addietro le mostre del museo erano incentrate sull'arte e gli oggetti in legno marocchini.[9] Dopo la sua riapertura, nel 2018, le sue mostre attuali si concentrano sulla tessitura e sui tappeti marocchini.[7][8]
Bacino in marmo andaluso
Tra gli oggetti più significativi della collezione vi è un bacino marmoreo riccamente scolpito dell'epoca del Califfato di Cordova. Fu realizzato a Madinat al-Zahra' tra il 1002 e il 1007 per fungere da bacino per le abluzioni ed era dedicato ad 'Abd al-Malik, figlio di al-Mansur, un pezzo di una serie completa. In precedenza fu conservato per secoli presso la Madrasa di Ben Youssef e venne notato per la prima volta da esperti nel 1923.[10][11][12] La studiosa Mariam Rosser-Owen ha suggerito che il bacino potrebbe essere stato originariamente importato a Marrakech da Ali ibn Yusuf, che incorporò un certo numero di spolie marmoree, dai palazzi in rovina di Cordova, nella moschea Ben Youssef che costruì nel XII secolo. La vasca sarebbe stata poi riutilizzata per la Madrasa di Ben Youssef, costruita nella stessa zona molto più tardi, dopo che la moschea era caduta in abbandono.[13]
Galleria d'immagini
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Il giardino del riad
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Decorazione dipinta all'interno del padiglione ligneo del giardino
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Un cortile con fontana nel palazzo
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Una delle grandi sale del palazzo
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Cupola sopra la grande sala
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Stanze del palazzo con esposizione sui tappeti marocchini
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Bacino in marmo scolpito realizzato a Cordova tra il 1002 e il 1007 (periodo tardo califfato)
Note
- ^ a b Quentin Wilbaux, La médina de Marrakech: Formation des espaces urbains d'une ancienne capitale du Maroc, Paris, L'Harmattan, 2001, pp. 289, ISBN 2747523888.
- ^ a b Gaston Deverdun, Marrakech: Des origines à 1912, Rabat, Éditions Techniques Nord-Africaines, 1959, pp. 546.
- ^ a b c d (FR) Le Musée Dar Si Saïd | Visiter-Marrakech.com, su visiter-marrakech.com, 23 maggio 2014. URL consultato il 24 gennaio 2021.
- ^ a b (FR) Musée Dar si Saïd de Marrakech, su Fondation nationale des musées. URL consultato il 24 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2017).
- ^ a b (EN) Travelguide Marrakech, The Museum Dar Si Said, su Travelguide Marrakech, 12 gennaio 2018. URL consultato il 4 giugno 2020.
- ^ (FR) Fondation nationale des MuséesMehdi Qotbi veut se mettre vite au travail, su L'Economiste, 21 dicembre 2011. URL consultato il 24 gennaio 2021.
- ^ a b (FR) Ouverture du Musée National du Tissage et du Tapis Dar Si Saïd de Marrakech, su fnm.ma. URL consultato il 24 gennaio 2021.
- ^ a b c (EN) Dar Si Said | Marrakesh, Morocco Attractions, su Lonely Planet. URL consultato il 4 giugno 2020.
- ^ a b Dar Si Said (Marrakech, Morocco), su Discover Islamic Art - Virtual Museum. URL consultato il 5 giugno 2020.
- ^ Dodds (a cura di), 255, in Al-Andalus: The Art of Islamic Spain, New York, The Metropolitan Museum of Art, 1992, ISBN 0870996371.
- ^ Naima El Khatib-Boujibar, Ablutions basin, su Discover Islamic Art, Museum With No Frontiers. URL consultato il 5 giugno 2020.
- ^ Discover Islamic Art in the Mediterranean, Arab Institute for Research and Publishing, 2007, pp. 86.
- ^ Mariam Rosser-Owen, Andalusi Spolia in Medieval Morocco: “Architectural Politics, Political Architecture”, in Medieval Encounters, vol. 20, n. 2, 2014, pp. 152–198.
Voci correlate
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