La parola deriva dall'arabo mawlā, termine presente del Corano che, a causa della polisemia del termine, alcuni editori hanno considerato un titolo religioso. Il titolo, dato ad alcuni ʿālim, deriva dall'arabo مَوْلَى (mawlā), che però, in questo caso, vuol dire "maestro" o "custode".
Il titolo è anche usato da alcuni ebreisefarditi, sempre per indicare una figura di riferimento dottrinario nella comunità religiosa. Resta inteso, soprattutto nel mondo musulmano, il senso di rispetto e la saggezza espressa dalla figura cui si riferisce.
Note
^Mullah, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 novembre 2016.