Trasferitasi in Inghilterra al seguito di Guglielmo il Conquistatore, la famiglia Mortimer fu a lungo la signoria feudale di Wigmore. Si trova nel Domesday Book tra quelle a reddito medio (la baronia inglese rendeva tra le 200 e le 400 libbre annue).
Durante i regni di Guglielmo II e Enrico I, con Ranulph de Mortimer, era una delle famiglie che avevano ancora importanti feudi in Normandia e, inizialmente, era annoverata tra i sostenitori di Roberto II Cosciacorta.
Ascesa ed estinzione del casato
Il casato dei Mortimer assurse lentamente al potere, grazie alla fedeltà mostrata alla nascente dinastia dei Plantageneti, che gli diede terre e titoli.
Ruggero Mortimer, I conte di March, dal 1327 fu l'amante della regina madre, Isabella di Francia e per tre anni resse le sorti (re senza corona) del regno d'Inghilterra, divenendo l'uomo più ricco d'Inghilterra.
Tuttavia successivamente venne arrestato, accusato di tradimento e, prima di essere giustiziato per impiccagione, venne destituito di tutte le cariche e i titoli che aveva, per cui tutta la sua famiglia venne a trovarsi in una situazione di profondo disagio.
Suo nipote Ruggero Mortimer, II conte di March, riuscì a riconquistare buona parte dei possedimenti persi e a diventare il connestabile dell'esercito inglese per l'invasione della Francia, dal 1359 fino alla morte.
Roger (1393 circa-1409), fratello minore dei due precedenti, rimase segregato in prigione dal 1399 fino alla morte
Edmondo (V) Mortimer (1391-1425), figlio di Roger (VII) Mortimer IV conte di March, fu il V conte di March e VII conte dell'Ulster. Morì senza discendenza
^La contea di March era l'insieme di un certo numero di territori e contee sul confine tra il Galles e l'Inghilterra, che era stata definita marca del Galles (March of Wales).
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