Moriyama nacque a Nagasaki nel 1820 da una famiglia di interpreti di olandese, imparando a padroneggiare la lingua già in giovane età. Grazie alle sue capacità si guadagnò la stima di diversi mercanti olandesi, gli unici occidentali cui fosse consentito commerciare con il Giappone durante il sakoku[3].
Nel 1845, quando la baleniera statunitense Manhattan si avvicinò alla baia di Uraga per rimpatriare un gruppo di naufraghi giapponesi, Moriyama venne chiamato a fare loro da interprete. Nonostante avesse qualche rudimento di inglese grazie ai dizionari[4] e alle brevi conversazioni con i marinai in grado di pronunciare qualche parola, il suo livello non era ancora sufficiente per le fasi di una negoziazione. Così durante le trattative egli dovette ricorrere per lo più al linguaggio del corpo, dato che nessuno della ciurma statunitense conosceva l'olandese[5].
L'incontro con Ranald MacDonald
Questa esperienza fece crescere in lui la voglia di studiare la lingua inglese a dovere, cosa che ebbe l'opportunità di fare sotto gli insegnamenti di Ranald MacDonald, il quale era riuscito a raggiungere il Giappone nel 1848[6]. Moriyama divenne uno dei pupilli di MacDonald, che nei suoi diari scrisse a proposito[7]:
(EN)
«He was, by far, the most intelligent person I met in Japan. [...] He spoke English pretty fluently, and even grammatically. His pronunciation was peculiar, but it was surprisingly in commands of letters and syllables foreign to the Japanese tongue.»
(IT)
«[Moriyama] era di gran lunga la persona più intelligente che avessi incontrato in Giappone. [...] Parlava inglese in modo abbastanza fluente, anche a livello grammaticale. La sua pronuncia era particolare, ma sorprendentemente ad agio con le lettere e le sillabe estranee alla lingua giapponese.»
Nel 1849 Moriyama fece da intermediario nelle negoziazioni che permisero ad alcuni balenieri statunitensi di fare ritorno a bordo della Lagoda, ripetendosi in occasione dello sbarco della USS Preble, la quale riportò MacDonald in Canada[2].
«He speaks English well enough to render any other interpreter unnecessary, and this will assist our intercourse greatly. He […] asked if Ronald McDonald was well, or if we knew him. […] giving us all a good impression of his education and breeding.»
(IT)
«Parla l'inglese abbastanza bene da rendere ogni altro interprete inutile, e questo faciliterà di molto il nostro incontro. Ha […] chiesto se Ronald McDonald [sic] stesse bene, o se lo conoscessimo, […] dando a noi tutti una buona impressione della sua educazione e lignaggio.»
Durante le trattative, comunque, entrambe le parti concordano sull'utilizzo dell'olandese come lingua ufficiale, e così Moriyama ebbe modo di raffrontarsi soprattutto con A.C. Portman, l'interprete di olandese dell'equipaggio di Perry, facendo in ogni caso sfoggio del suo inglese in alcune chiacchierate informali con il resto della ciurma[8]. Nel 1856 prese parte alle negoziazioni che portarono alla firma del trattato di amicizia e commercio nippo-americano, in collaborazione con Henry Heusken, l'interprete di olandese del console generale Townsend Harris[8]. Fece altrettanto in occasione della firma del trattato di Shimoda con l'Impero russo[9].
^Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Moriyama" è il cognome.
(EN) Edgar W. Schneider, Englishes around the World: Studies in honour of Manfred Görlach. Volume 2: Caribbean, Africa, Asia, Australasia, John Benjamins Publishing, 1997, ISBN978-90-272-7576-9.