Figlio di Giuseppe e di Anna Monte era fratello gemello di Aniello, con in quale aprì una bottega per realizzare sculture in legno, dove lavorò come apprendista lo scultore Gaetano Patalano. Il 2 luglio 1661 sposò Anna Dò, conosciuta in casa del pittore Giuseppe Mauro. Alla cerimonia erano presenti i pittori Andrea e Nicola Vaccaro. Ebbe quattro figli: Grazia (1662), Nunzia (1663), Rossolina (1664) e Salvatore (1665). Michele Perrone divenne suocero dei pittori Paolo De Matteis e Giovanni Battista Lama.[1]
Il Dominicis scrisse che il presepe napoletano che in ogni anno avea luogo nella chiesa di Santa Brigida aveva pastori modellati da Tonno Ciappa, come era soprannominato Michele Perrone e che nella chiesa di Santa Caterina da Siena c'era una statua in legno della Madonna della solitad (della solitudine).[2] Nella chiesa di Santa Brigida ci sono resti del presepe, databili circa 1678: due putti, una capretta, e tre teste di cherubini, mentre nella chiesa di Santa Caterina si conserva oggi un gruppo di figure a manichino ligneo che rappresenta San Giuseppe conduce Gesù Bambino per mano.[3]
Intorno al 1640 Michele Perrone ideò manichini per il presepe con la testa e gli arti di legno e con un'anima di filo di ferro rivestito di stoppa: le statuine potevano così assumere pose più plastiche e realistiche.
Per la principessa di Montesarchio scolpì un San Giuseppe con il Bambino e nel 1688 una Madonna della Solitaria, che fu mandata in dono in Spagna al marchese di Los Velas.[3]
Sculture e intagli lignei tra Italia meridionale e Spagna, dal Quattro al Settecento - Convegno internazionale di studi a cura di Pierluigi Leone de Castris. Napoli, 28-30 maggio 2015. Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
Note
^ U. Prota-Giurleo, Un complesso familiare di artisti napoletani del sec. XVII, in Napoli: rivista municipale, Napoli, Tip. F. Giannini, 1952, SBNTO00189494.
^Bernardo De Dominici, Vite de pittori, scultori ed architetti napoletani, Bologna, Forni, 1971, SBNSBL0363282. Facsimile dell'edizione di Napoli del 1742-1743. Il testo è stato anche pubblicato in edizione moderna, con note e commenti.
Gennaro Borrelli, Il presepe napoletano, Roma, De Luca, 1970, SBNRML0129207. Con elenco di sculture di Gaetano Patalano, con tavole e bibliografia.
Pierluigi Leone de Castris (a cura di), Sculture in legno a Napoli e in Campania fra Medioevo ed età moderna: atti del convegno: Napoli, 4-5 novembre 2011, Università degli studi Suor Orsola Benincasa, Soprintendenza archivistica per la Campania, Napoli, Artstudiopaparo, 2014, SBNUTO1220396.
Video
Luigi Coiro, Michele Perrone e la scultura napoletana in legno di secondo Seicento: la bottega, gli allievi, pdf.