La metrotranvia offre infatti una velocità commerciale e una portata più elevate rispetto a un tram dal momento che utilizza sistemi atti a evitare le interferenze con il traffico su gomma, con i velocipedi e con i pedoni, a differenza delle tranvie tradizionali sulle quali la circolazione avviene, di massima, promiscua al trasporto su strada.
Caratteristiche
Per consentire una più elevata velocità commerciale vengono attuati opportuni provvedimenti, come l'asservimento semaforico. Possono essere realizzati anche sistemi misti, solo in parte con caratteristiche di metrotranvia.[2]
I parametri identificativi di massima delle metrotranvie sono definiti dalle norme UNI 8379 e sono i seguenti:[3]
In riferimento alla normativa UNI 8379 che opera la distinzione tra i vari sistemi di trasporto un aggiornamento degli anni 1990 definisce così le metrotranvie:
«un sistema di trasporto che mantiene le caratteristiche della tranvia (...) con possibili realizzazioni anche in tratte suburbane, ma che consente velocità commerciali e portate superiori grazie ad adeguati provvedimenti (ad esempio delimitazioni laterali della sede, riduzione del numero di attraversamenti, semaforizzazione degli attraversamenti con priorità per il sistema, ecc.), atti a ridurre le interferenze del sistema con il restante traffico veicolare e pedonale»
(UNI 8379)
I rotabili delle metrotranvie possono circolare, in superficie, anche insieme al traffico su gomma, ma si preferisce, ove possibile, una sede tranviaria propria, anche con incroci. In relazione a tali caratteristiche, in Italia i rotabili delle metrotranvie (a differenza di quelli delle metropolitane) devono rispettare le norme del codice della strada, venendo dotati di specchi retrovisori e indicatori di direzione.
Le Stadtbahn tedesche, pur rimanendo infrastrutture metrotranviarie,[5] sono un tipo ancor più evoluto di tranvia e, per caratteristiche del servizio svolto e capacità di trasporto, si avvicinano a una metropolitana leggera.
Sono considerabili metrotranvie anche i sistemi cosiddetti pre-metro, ovvero le reti tranviarie i cui tratti nelle zone centrali delle città sono stati interrati rendendoli simili a metropolitane. Benché primi tentativi in tal senso risalgano già al finire del XIX secolo negli Stati Uniti, i pre-metro hanno ricevuto maggior fortuna (oltre che l'attuale denominazione, francese) in Belgio, ove a partire dagli anni 1970 sono sorti a Bruxelles, ad Anversa e a Charleroi, per poi avere una certa diffusione anche altrove.
L'attuale moltiplicazione dei sistemi di trasporto a via guidata e a via vincolata rende ancor più difficile una netta distinzione dei termini identificativi.[6]
Nonostante i suoi indubbi vantaggi, questa tipologia di infrastruttura non è molto diffusa in Italia, anche se alcune linee o sezioni delle reti tranviarie di Torino, MilanoRoma e Napoli corrono in sede riservata.
La rete tranviaria di Firenze ha la caratteristica di correre interamente in sede riservata, ed è quindi un'evoluzione della tranvia verso la metrotranvia.
Possono definirsi metrotranvie, nella loro interezza, le seguenti linee (elencate in ordine di attivazione e affiancate dalle ferrovie o tramvie da cui derivano, in tutto o in parte):