Il termine medio formato indica generalmente una tipologia di fotocamere, che usa appunto un tipo di pellicola detta «di medio formato», ad esempio il formato 120 e altri meno conosciuti (116, 127, 220, 616, 620, ecc[1]). Su questi formati di pellicola, possono coesistere vari formati di fotogramma, i quali sono tutti conosciuti come «di medio formato», tipo: il 645, il 6x6, il 6x9, e vari altri, con specifiche dimensioni espresse più spesso in centimetri, ma anche in millimetri, e i relativi rapporti d'aspetto.[2][3]
Alcune reflex di medio formato, tipo SLR, avevano prezzi molto alti, anche per le ottiche, e furono destinate ai fotografi professionisti con necessità di qualità più alta. Ed avendo dimensioni abbastanza grandi, anche se qualche produttore è riuscito a sviluppare dispositivi tutto sommato maneggevoli e leggeri, le si utilizzano perlopiù per fotografie in studio o per matrimoni.
Il produttore storico più famoso di fotocamere medio formato è Hasselblad, la cui produzione era centrata sulla modularità e intercambiabilità delle ottiche, dei magazzini per rulli 120, e dei mirini reflex (a pozzetto, a pentaprisma, ecc). Questo vuol dire che cambiando il magazzino è possibile scattare diversi formati utilizzando sempre lo stesso tipo di rullino.
La più recente evoluzione di fotocamera medio formato è Fujifilm GFX 50S II[4], un prodotto che, rispetto a marchi come Hasselblad, Rolleiflex e PhaseOne riesce a pesare soltanto 900 grammi, contro pesi ben più importanti degli altri marchi.
Negli ultimi anni si è assistito a modelli più compatti e pensati anche per un utilizzo “outdoor”, per esempio per i matrimoni o per i reportage, ma senza raggiungere le dimensioni delle fotocamere di piccolo formato, proprio per una questione di ingombro dei corpi e delle lenti, basate sul formato di ripresa.[5]