La medical car (traducibile letteralmente dall'inglese in automedica) è un mezzo di soccorso utilizzato durante le gare motoristiche per l'assistenza sanitaria dei partecipanti, ed in particolare per trasportare un'équipe sanitaria con competenze specialistiche e la relativa attrezzatura medica sul luogo di un incidente.
Le dimensioni ridotte del veicolo rispetto a quelle di un'ambulanza e sue le maggiori prestazioni (spesso equiparabili a quelle dei veicoli in gara) permettono una grande rapidità di intervento; la medical car può seguire i concorrenti per tutta o parte della competizione, mantenendosi in ogni caso in stand-by presso il tracciato, pronta ad intervenire.
A bordo della medical car è solitamente presente un medico del circuito eventualmente insieme al responsabile medico della competizione, soprattutto se internazionale; il materiale sanitario è quello di una tipica automedica, con particolare attenzione ai presidi per il trattamento dei traumi.
Formula 1
Durante i Gran Premi di Formula 1 è presente al circuito, oltre alla Safety Car, anche una Medical Car equipaggiata con materiale di soccorso, estricazione e rianimazione e con a bordo il dottor Ian Roberts, coordinatore dei soccorsi sanitari della FIA[1], e un medico del circuito, solitamente proveniente da un ospedale nelle vicinanze. La Medical Car, una Mercedes-AMGC63 Estate oppure una Aston Martin DBX guidata dal pilota sudafricano Alan van der Merwe, segue le vetture durante tutto il primo giro e successivamente viene posizionata alla fine della corsia dei box, pronta ad intervenire e a raggiungere ogni punto della pista in cui si sia verificato un incidente[2][3].
La dotazione sanitaria comprende materiale per la gestione delle vie aeree (aspiratore, set per intubazione orotracheale con laringoscopio, un ventilatore e set per tracheotomia), un defibrillatore semiautomatico (DAE) e materiale per infusioni. Sono inoltre disponibili le attrezzature per la stabilizzazione del paziente traumatizzato, come collari cervicali e presidi per la riduzione delle fratture, e materiali specifici per il lavaggio e il trattamento delle ustioni, anche da agenti chimici[4].
In occasione del Gran Premio del Bahrein 2020 la Medical Car è protagonista dei soccorsi al pilota Romain Grosjean, vittima di un incidente con lo sviluppo di un incendio nel corso del primo giro. Il pilota riesce a uscire rapidamente dalla vettura e quindi dalle fiamme con l'aiuto dei commissari e dell'equipaggio stesso della Medical Car, riportando ustioni agli arti superiori[7].
A partire dalla stagione 2021 di Formula 1, oltre che da Mercedes-Benz (in quell'anno con livrea rossa in onore della "rote Sau"), la vettura viene fornita anche dalla casa automobilistica inglese Aston Martin. Nello specifico, la vettura utilizzata è la Aston Martin DBX con la tradizionale colorazione verde[8][9].
Incidenti in servizio
Durante la sessione di prove riservata alle vetture di sicurezza del Gran Premio di Monaco del 2000, la Medical Car guidata dal pilota Alex-Dias Ribeiro subì seri danni a seguito di uno scontro con le barriere di protezione della pista. In quell'occasione l'allora delegato medico della FIA, Sid Watkins, riportò la rottura di una costa.
Un altro incidente accadde durante il warm-up del Gran Premio del Brasile del 2002, mentre la Medical Car interveniva a seguito dello scontro della Arrows di Enrique Bernoldi contro le barriere di protezione, da cui si era scatenato un principio di incendio. Ribeiro aveva posizionato l'auto dopo la vettura incidentata e aveva appena aperto la portiera per scendere quando sopraggiunse la Sauber di Nick Heidfeld, che non essendo riuscito a correggere la sua traiettoria colpì violentemente la portiera aperta di Ribeiro. Fortunatamente sia i piloti che l'autista della Medical Car non riportarono alcun danno.
^Medical Car, ecco com’è fatta, su medicinpista.or, 5 settembre 2014. URL consultato il 28 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
^(EN) New full-time driver for F1 Medical Car, su onestopstrategy.com, 31 marzo 2009. URL consultato il 28 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2014).