Combatté nell'esercito francese, in quello polacco e in quello austriaco; viaggiò il mondo come esploratore; per qualche tempo risiedette nella Baia d'Antongil (Antongila), in Madagascar, autoproclamandosi re dell'isola. A causa della sua vita movimentata e del suo cosmopolitismo, il suo nome viene ricordato secondo una grande quantità di trascrizioni: Móric August Beňovský/Beňowský, Maurycy August Beniowski, Benyovszky Móric, Maurice Auguste de Benyowsky/-ski, Maurice Benyowsky/Benovsky, Moritz Benjowsky/-wski/Benyowski e Mauritius Auguste de Benovensis sono alcune delle varianti.
Biografia
Beniowski nacque a Vrbové, vicino a Trnava (nell'odierna Slovacchia, al tempo regione del Regno di Ungheria).[1] Iniziò la carriera militare nell'esercito austriaco durante la guerra dei sette anni; in seguito, tuttavia, le sue opinioni religiose lo indussero a lasciare il paese. Intraprese quindi una vita di avventure e viaggi per mare.
Nel 1768 entrò a far parte della Confederazione di Bar, un movimento polacco contro l'intervento russo. Fu catturato dai Russi e mandato in Siberia.[1] Fuggito, tornò in Europa attraverso il Pacifico settentrionale. Giunto in Francia nel 1772, conobbe Luigi XV, il quale fu a tal punto impressionato da Beniowski da offrirgli di rappresentare la Francia in Madagascar.[1] Recatosi in Madagascar, si insediò nella Baia d'Antongil, nella parte nordorientale dell'isola, dove fondò una colonia (Antongila) con capitale Louisbourg. Nel 1776 Beniowski fu nominato «re» (in lingua malgascia: Ampansacabe) dagli indigeni del Madagascar, e ricevette l'appoggio di alcuni capi locali. Ciononostante riprese presto i suoi viaggi: si recò a Londra nel 1783 e successivamente negli Stati Uniti e in Brasile. Il suo regno fu rovesciato dagli stessi francesi: venne infine ucciso nella sua colonia, durante uno scontro con un distaccamento francese.
Gli è attribuita una sorta di autobiografia pubblicata a Londra nel 1790 e l'anno successivo a Parigi.[2]