Nel 1247 Matilde sposò Roger Mortimer, I barone di Wigmore, di qualche anno più giovane di lei. La famiglia di Roger era di origini normanne ed il cognome deriva dal loro villaggio d'origine, Morte-mer-en-Brai[1], e si era costruita una fortuna seguendo Guglielmo il Conquistatore. La madre di Roger era una principessa gallese, Gwladus Ddu (morta 1251), e questo lo rendeva parte dei Signori delle Marche e quando il padre morì nel 1246 ne ereditò titoli e fortuna.
Per una strana coincidenza Matilde si ritrovò ad essere due volte imparentata con il principe gallese Llywelyn Fawr ap Iorwerth che aveva ucciso suo padre, questi infatti era sia il nonno di suo marito che il suocero di sua sorella Isabella.
Matilde portò in dote al marito la Signoria di Radnor che dai de Braose passò così ai Mortimer di Wigmore[2], in virtù del suo matrimonio ereditò anche alcune terre a Tetbury come lascito del nonno Reginald de Braose, oltre a diverse altre proprietà.
William Mortimer (circa 1258 - prima del giugno 1297)
Hugh Mortimer
Llywelyn Mortimer
Iseult Mortimer
Il ruolo nella Seconda guerra dei baroni
Matilde viene descritta dai contemporanei come una donna acuta e bella[4], a lei come alle altre donne della sua epoca si chiedeva di governare le proprietà del marito, dirimere le dispute, sovrintendere all'economia delle case e difenderle durante le assenze del marito. Pare che Matilde abbia assolto assai bene a questi compiti[5].
Nel 1264 scoppiò la Seconda guerra dei baroni che vide contrapporsi Enrico III d'Inghilterra, assieme al fratello ed al figlio Edoardo contro i nobili capeggiati da Simone V di Montfort. Matilde si schierò dalla parte del re e quando il principe Edoardo I d'Inghilterra venne catturato a seguito della Battaglia di Lewes escogitò un piano per tentare di liberarlo dalla custodia di Montfort. Il 28 maggio 1265 il principe insieme al padre ed allo zio Riccardo di Cornovaglia erano imprigionati al castello di Hereford, Matilde era riuscita a comunicare col principe per dargli istruzioni ed il 28 maggio la baronessa inviò verso il castello un manipolo di cavalieri che avrebbero dovuto prendere Edoardo mentre cavalcava insieme alle guardie nelle campagne intorno e portarlo al castello di Wigmore. Incredibilmente il piano funzionò, ad un segnale convenuto Edoardo I d'Inghilterra scartò i suoi carcerieri e riuscì a raggiungere al galoppo gli uomini di Matilde che riuscirono a portarlo sano e salvo a Wigmore, distante circa venti miglia. Una volta giunto lì venne mandato al castello di Ludlow dove lo attendeva Gilberto di Clare, VII conte di Gloucester che si era riappacificato con il re.
Poco più tardi, il 4 agosto 1265 si combatté la Battaglia di Evesham e Roger Mortimer uccise personalmente Simone V di Montfort e con la sua morte il potere ritornò nelle mani del re. Come ricompensa per il proprio gesto a Roger venne donata la testa di Montfort, insieme ad altre parti compresi i genitali, Matilde li ricevette come dono dal marito che glieli fece recapitare al castello di Wigmore[6]. Le cronache riportano che, per festeggiare l'evento, Matilde indisse un banchetto e la testa di Montfort venne appesa nella Sala Grande sulla punta di una lancia[7].
Nel 1300 Matilde donò un beneficio vacante alla chiesa parrocchiale di Stoke Bliss, nell'Herefordshire.
Matilde morì in una data imprecisata fra il 1300 ed il 1301.
Note
^Dictionary of National Biography, Vol. 39, Mortimer p. 130
^Douglas Richardson, Kimball G. Everingham (2004). Plantagenet ancestry: a study in colonial and medieval families. Baltimore: Genealogical Publishing Company
^Charles Cawley, Medieval Lands, England, Earls created 1207-1466
^Thomas B. Costain, The Magnificent Century, p.290
^Linda Elizabeth Mitchell (2003). Portraits of Medieval Women: Family, Marriage, and Politics in England 1225-1350. New York: Palgrave MacMillan
^Paul Martin Remfry,The Evesham Campaign of 1265 From Contemporary Sources