Massa si trova a 5 km (in linea d'aria) a sud del capoluogo comunale, poco distante da Brefaro, in una piccola valle situata tra il monte Rotonda (alto 852 m), il monte detto Capo Iannuzzo (alto 526 m) e il monte Futinone[1] (alto 429 m). Alcuni versanti di queste montagne sono ricoperte da boschi, altri sono dediti a pascoli. Dato interessante è che Massa dista solo, in linea d'aria, 2,4 km dal mare e 3 km (sempre in linea d'aria) da Marina.
Storia
Sebbene nella zona di Massa siano stati ritrovati reperti archeologici databili al IV secolo a.C.,[2] l'abitato moderno trae origini da frequentazioni contadine medioevali, teoria suggerita dallo stesso nome della frazione, che richiama un luogo di poderi e masserie.[3] Nel tardo XIX secolo vi fu costruita una cappella dedicata alla Madonna del Carmine, e nel 1947 vi fu portata la linea elettrica.
A Massa sono presenti la chiesa e la cappella della Madonna del Carmine.
Il cimitero della frazione, di cui usufruiscono anche le frazioni Brefaro e Santa Caterina, si trova a circa 3 km.
Società
Cucina
A Massa si producono formaggio e mozzarelle fatte in casa chiamate, in dialetto marateota, squachiamaddùni.
Geografia antropica
Urbanistica
L'abitato di Massa è il più popoloso tra quelli delle frazioni di Maratea.
Intorno al nucleo centrale, detto Piano (o Pianetto), si sviluppano, a nord i rioni Pizzarrone (intorno all'omonima sorgente), Prato, Arena e Piedi la Scala.
Ad ovest, dove si innesta la strada che porta nella vicina Brefaro, ci sono i rioni Sant'Agata e Boccacanina, sovrastanti quelli della Varacìa e Timpone.
All'estremità meridionale della frazione c'è Piano dell'Orco, che si apre su una zona pianeggiante.
Ancora più a sud si trova l'antico borgo della Gangema, oggi disabitato e abbandonato.
Infrastrutture e trasporti
L'abitato di Massa è interessato dalla strada provinciale SP 103, che la collega alla frazione Santa Caterina e al capoluogo comunale.
Note
^Il versante ovest di questo monte ospita anche da alcune contrade di Marina di Maratea
^P. Bottini, Sulla Rotta della Venus, Taranto 1993