Nato in una famiglia contadina, figlio di Johan August Aho e Rosa Amalia Matinlassi[2], Martti Aho ha partecipato alla guerra civile finlandese nel 1918 e alla spedizione di Aunus del 1919-1920 contro i sovietici in qualità di comandante di battaglione. Si è diplomato al corso per ufficiali nel 1921, e dal 1923 ha prestato servizio presso la Guardia di Frontiera come tenente, con una pausa fra il 1927 e il 1928 per frequentare la Scuola per cadetti. Il 21 marzo 1931 fu promosso capitano. Fu direttore della Scuola per ufficiali della Guardia di Frontiera dal 1933 al 1934, e comandò una compagnia presso la frontiera di Salmi. Durante la Guerra d'inverno comandò l'8º Battaglione Distaccato, e in seguito il 38º Reggimento Fanteria, e fu ferito per due volte. Durante la breve tregua che ne seguì prestò servizio come capo dell'Ufficio della Guardia di Frontiera presso la 13ª Divisione.[2]
All'inizio della Guerra di continuazione, Aho, nel frattempo promosso maggiore, divenne capo delle operazioni presso il quartier generale dell'11ª Divisione, e a partire dal 21 luglio 1941 ne comandò il 50º Reggimento Fanteria. L'11 ottobre dello stesso anno fu promosso tenente colonnello. Per la sua abilità nel comando durante la battaglia per la conquista di Petrozavodsk fu proposto per la Croce di Mannerheim, di cui fu nominato cinquantaduesimo cavaliere il 1 marzo 1942.[3]
Durante la Guerra di Lapponia il suo 50º Reggimento, inquadrato nel Gruppo Pajaria (Ryhmä Pajaria), combatté con successo i tedeschi a nord di Tornio. Per questa azione Aho fu nuovamente decorato della Croce di Mannerheim il 16 ottobre 1944.[3]
Dopo la fine della guerra Aho divenne comandante dei distretti militari di Rovaniemi e Raahe. Nel 1949 fu trasferito nella riserva, e andò definitivamente in pensione nel 1966.[2]
Negli anni 20 si era sposato con Claudia Seise, dalla quale ebbe tre figli: Maire Irene Aulikki (1922-2003), Maj-Lis Eila Anita (1923-1956) e Kalevi Jaakko Johannes (1925-2011).[2]
«Durante gli scontri del 19-21 agosto presso Ignoila e Hautavaara, il tenente colonnello Aho, al comando del suo reggimento, ha guidato personalmente la distruzione dei cannoni e dei carri armati del nemico, spezzandone così rapidamente la resistenza. Nello scontro di Hautavaara, ha guidato il suo reggimento all'attacco dei ponti stradali e ferroviari, con tale forza e velocità che entrambi i ponti sono stati presi intatti. Dopo la cattura dei ponti, ha continuato la marcia verso Suvilahti, in testa al reggimento, utilizzando per due volte il fucile da cecchino contro il nemico. Ha costretto le truppe nemiche presso il fiume Näätäjoki a ritirarsi a Suvilahti, dove sono state distrutte o disperse. Durante gli scontri del 25-27 agosto presso l'istmo fra i laghi Sotjärvi e Säämäjärvi, il tenente colonnello Aho ha conquistato i villaggi di Kurmoila e Essoila prima che il nemico potesse occupare le postazioni fortificate. Durante gli scontri del 3-8 settembre per la conquista di Teru, ha condotto abilmente il suo reggimento attraverso una foresta e un'area paludosa fino alle spalle del nemico, sconfiggendolo e prendendo intatto il ponte di Suojujoki, guidando personalmente all'attacco le prime due squadre.» — 1 marzo 1942[2]
«Durante la difesa di Tornio del 6 ottobre, il connello Aho ha condotto il contrattacco con particolare successo. I suoi reggimenti sono penetrati nella parte posteriore del fronte settentrionale nemico. Per due giorni i reggimenti hanno combattuto in condizioni molto difficili contro tutti i tentativi nemici di sfondamento, fino a quando alle ore 20 i resti delle truppe nemiche, circa 500 uomini, si sono arresi.» — 16 ottobre 1944[2]
Medaglia commemorativa della guerra d'inverno
Medaglia commemorativa della guerra di continuazione
^abSuomen Rohkein Ritari, su web.archive.org, 27 settembre 2007. URL consultato il 2 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
Bibliografia
Robert Brantberg, Sotaupseerit, Revontuli, Tampere, 1999, ISBN 9789525767421.
Ilmari Hurmerinta e Jukka Viitanen, Suomen puolesta: Mannerheim-ristin ritarit 1941-1945, Gummerus, 2004, ISBN 9789512062249.