Dimostrò la propria predisposizione per il disegno e la scultura sin da bambina, ricevendo lezioni private. Dal 1913 studiò al ginnasio, ma frequentò anche lo studio di Annibale De Lotto, titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti[7].
Nelle opere giovanili della scultrice predominò la ricerca del vero e una propensione figurativa che rivelano l'influenza del maestro.[5][8]
Durante la Grande Guerra l'artista si concentrò sulla rappresentazione della sofferenza umana a cui stava assistendo. Testimone diretta dei tragici eventi seguiti alla disfatta di Caporetto (in quel periodo soggiornava a Pieve di Soligo), compose scene di battaglia e di trincea che «anticipano, in particolare nella tipologia iconografica, alcuni lavori monumentali del primo dopoguerra».[5][9][10]
Tra il 1917 e il 1940 Sammartini partecipò ad alcune grandi esposizioni del suo tempo.[5]
Nel 1920 espose alla Biennale di Venezia un bronzo intitolato Prepotenza e la sua vena appare «fresca a movimentata, con vivaci accenti drammatici».[11][12][13] L'anno seguente il suo Ritratto della signora Marigonda in bronzo fu presentato alla prima Biennale di Napoli.[12]
Tra le sue opere si segnalano alcuni autoritratti e si ricorda Scherma, scultura esposta a San Remo nel 1938.[12] Nel 1948 realizzò il busto per il cippo Giovannini alla Certosa di Bologna.[14]
Allieva del pittore Carlo Legnani (1852 - 1938),[5] nel corso della sua vita la sua produzione artistica spaziò oltre la scultura, andando dalla grafica, all'illustrazione, ai figurini di moda. Sammartini sperimentò anche il dipinto su ceramica.[5]
Nell'ultimo periodo della sua vita, entrata nel terzo ordine francescano, realizzò principalmente opere a tema sacro[7].
^ Alberto Martini (a cura di), Tomba Giovannini Luigi, su Panopticon di Bologna. URL consultato il 16 novembre 2022., con fotografie di Giancarlo Nicolino, sito realizzato in collaborazione con Associazione Amici della Certosa di Bologna, Roberta Zucchini, Otello Sangiorgi (Comune di Bologna - Responsabile Area Storia e Memoria) e Roberto Martorelli (Comune di Bologna - Referente del Progetto Museale Certosa di Bologna)
Federica Chinaglia, Marta Sammartini. 1900-1954 (PDF), in Giunta regionale del Veneto (a cura di), Notiziario bibliografico, n. 61, Padova, Il Poligrafo - Regione del Veneto, dicembre 2010, pp. 52-53, ISSN 1593-2869 (WC · ACNP).
Giuliana Ericani, Donata Grandesso e Federica Millozzi (a cura di), Marta Sammartini. 1900-1954, Comune di Bassano del Grappa, 2009, ISBN978-88-85821-31-6. (catalogo della mostra a Bassano del Grappa a Palazzo Agostinelli, dal 19 settembre al 1º novembre 2009)
Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, vol. 2, Torino, Ad Arte, 2003, p. 837, ISBN88-89082-00-3.